Cultura

La misteriosa fotografia che racconta il castello di Montichiari sognato dal conte Bonoris

Un'immagine scovata nel fondo dell’architetto Tagliaferri documenta il cantiere «in progress» per la rocca
L’immagine misteriosa: la fotografia inedita dall’archivio Tagliaferri documenterebbe una fase intermedia del progetto, poi totalmente rivisto - © www.giornaledibrescia.it
L’immagine misteriosa: la fotografia inedita dall’archivio Tagliaferri documenterebbe una fase intermedia del progetto, poi totalmente rivisto - © www.giornaledibrescia.it
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Un progetto «in progress», un cantiere tormentato, una controversia più ideologica che estetica tra progettista e committente, e una foto misteriosa che potrebbe contribuire ad aggiungere un tassello alla storia dell’edificazione del castello di Montichiari, voluto da Gaetano Bonoris per accreditare la propria nobiltà (ottenuta nel 1891 per decreto del re Umberto I) richiamandosi al «sogno medievale» del castello torinese del Valentino e guardando (in maniera non disinteressata) alla nobiltà sabauda.

La vicenda, che verrà raccontata nella mostra «Il sogno del Medioevo. Gaetano Bonoris e il castello di Montichiari», che aprirà al Museo Lechi sabato 15 aprile (fino al 24 settembre) è al centro degli studi in corso da parte del curatore dell’eposizione Paolo Boifava, direttore del museo monteclarense, assieme a Irene Giustina, professoressa associata di Ingegneria Civile e Architettura all’Università di Brescia, al lavoro sull’archivio dello studio Tagliaferri donato dagli eredi alla Fondazione Ugo da Como di Lonato, e con Stefano Lusardi, conservatore del museo della Fondazione lonatese, che ha materialmente scoperto la fotografia.

La fotografia

Proprio dall’archivio Tagliaferri, «una miniera di documenti molti dei quali ancora inediti», spiega Giustina, arriva la misteriosa immagine che documenterebbe una fase della costruzione del castello di Montichiari non altrimenti registrata nei disegni progettuali. Disegni già noti, e che saranno presentati in mostra, sui quali si sta facendo un lavoro di approfondimento anche alla luce dei documenti d’archivio.

Castello Bonoris a Montichiari
Castello Bonoris a Montichiari

«Dobbiamo partire dal presupposto che i lavori per la rocca, commissionati da Bonoris ad Antonio Tagliaferri nel 1890-91, furono complessi e tormentati - sottolinea Giustina - tanto che l’architetto non arrivò mai alla stesura di un progetto definitivo, né tanto meno all’esecutivo. Il cantiere partì, e proseguì con continue modifiche e ripensamenti, fino alla rinuncia da parte di Tagliaferri, nel corso del 1892, per una inconciliabile diversità di vedute con il committente».

Da un lato, infatti, richiamandosi alla propria visione storicista e filologica, l’architetto avrebbe voluto ricostruire la rocca mantenendo le preesistenze (tra cui una chiesetta romanica di cui era rimasto l’abside) e rifacendosi all’architettura dei castelli lombardi dei Visconti e degli Sforza, e veronesi degli Scaligeri. Dall’altro lato Bonoris, che guardava con interesse anche politico alla nobiltà sabauda, aveva in mente il riferimento del Borgo medievale di Torino con la Rocca, costruito per l’Esposizione del 1884.

Tanto che, una volta rotti i rapporti con Tagliaferri, chiamò a lavorare le maestranze che avevano operato nella prima capitale del Regno. Cosa accadde tra il primo e il secondo progetto, è tuttora materia di studio, e la fotografia che documenta un castello fino ad ora inedito potrebbe fornire risposte ai tanti interrogativi.

«L’immagine, innanzitutto, non è un fotomontaggio e riteniamo sia riferita a Montichiari - precisa Giustina - come documentano i confronti con gli edifici dell’abitato circostante e la presenza della teleferica costruita per portare il materiale sulla rocca, testimoniata nel cantiere. L’edificio però non corrisponde a nessun progetto complessivo "in progress" fino ad ora noto, e ci sono parecchie difformità anche rispetto a quello che poi fu effettivamente costruito.

Insomma, ci sono tanti lati oscuri intriganti a cui stiamo lavorando, e che ci stanno portando vicino ad una soluzione».

Il sogno

L’ipotesi è che possa essere una fase intermedia poi demolita (demolizioni sono ricordate da testimonianze d’epoca tramandate a Montichiari, nota Boifava), ipotesi poi non così peregrina conoscendo le disponibilità economiche del conte Bonoris e della sua leggendaria «borsa», e la caparbietà con cui volle perseguire il proprio «sogno medievale». «Sogno comune a tanti ricchi borghesi dell’epoca - aggiunge Giustina - che proprio riferendosi al mito architettonico del castello, residenza nobiliare, trovarono uno strumento di riscatto sociale accreditandosi nell’aristocrazia».

L'eccentrico Conte e la mitica borsa

A cento anni dalla scomparsa di Gaetano Bonoris (1861-1923) il Comune di Montichiari, la Fondazione conte Gaetano Bonoris, l'Archivio di Stato di Brescia e la Fondazione Ugo Da Como di Lonato del Garda - promuovono due mostre, a cura di Paolo Boifava con la collaborazione di Irene Giustina, Renata Massa e Debora Piroli, per riscoprirne la storia personale e approfondire le vicende del castello di Montichiari.

Da sabato 15 aprile (inaugurazione alle 17) fino al 24 settembre al Museo Lechi di Montichiari la mostra «Il sogno del Medioevo. Gaetano Bonoris e il castello di Montichiari» ricostruendo, con i disegni progettuali di Antonio Tagliaferri e gli inediti acquerelli di Giuseppe Rollini, i due progetti che si susseguirono dal 1890 al 1900. In mostra anche dipinti, documenti inediti e oggetti appartenuti a Bonoris, tra cui il servizio da tè in argento dorato fatto realizzare per la visita a Montichiari di re Umberto I nel 1890.

Dal 5 maggio (apertura ore 16) al 30 giugno l’archivio di Stato di Brescia racconterà «La borsa di Bonoris», attraverso documenti inediti che testimoniano l’attività dell’Amministrazione Bonoris tra affari, gestione di grandi proprietà, viaggi e acquisto di beni di lusso.

Le due esposizioni, sostenute dalla Fondazione conte Gaetano Bonoris, saranno accompagnate da un catalogo (Grafo ed.), da visite guidate e da conferenze al Museo Lechi. L’ingresso alle mostre è gratuito
Info: www.montichiarimusei.it e 030-9650455.

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