Cultura

La «Città ideale» di Massimo Uberti illumina l'Arabia Saudita

L'artista bresciano sta partecipando a un evento dedicato all'arte digitale con una sua opera composta da neon enormi
L'opera di Massimo Uberti in Arabia Saudita
L'opera di Massimo Uberti in Arabia Saudita
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Fra i 130 artisti chiamati all'arte dall'Arabia Saudita c'è anche il bresciano Massimo Uberti. La capitale mediorientale è in questi giorni il teatro di Noor Riyadh 2022, evento alla seconda edizione che porta annualmente nella città le opere d'arte luminosa e digitale più innovative del panorama internazionale per celebrare, appunto, la luce, «noor» in lingua araba. Il titolo di questa edizione è «We dream of new horizons», in italiano «Sogniamo nuovi orizzonti», ha aperto il 3 novembre e chiuderà il 19. 

Massimo Uberti, artista bresciano
Massimo Uberti, artista bresciano

L'opera di Massimo Uberti, «Città ideale», si trova esattamente ai piedi del King Abdulaziz Center for National Dialogue. Gigantesca installazione luminosa nata dagli studi attorno alla figura dell'architetto rinascimentale Antonio di Pietro Averlino, detto il Filarete - poliedrico creatore di edifici caratterizzati da forme geometriche lineari e da un'estetica razionale votata alla funzionalità - «Città ideale» è formata da enormi neon disposti in un semplice pattern simmetrico e pulito. L'idea di fondo è quella di ricreare un dedalo di angoli abitabili, una città in miniatura che fa della simmetria la sua forza e la sua bellezza. La carriera di Uberti è peraltro costellata di studi dedicati alla città ideale: tra le installazioni si ricordano quella del 2019 a Milano (realizzata con semplici candele adagiate a terra) e quella del 2018 nel Palazzo Ducale di Mantova (sempre con i neon).

Uno scorcio della Città Ideale di Uberti
Uno scorcio della Città Ideale di Uberti

Uberti è già noto in città e dintorni. Lo scorso anno aveva realizzato a Verona, tra Porta Fura e il Ponte Rinascimento, due opere pubbliche dedicate a Dante in occasione del Mura Festival. Nel 2019, invece, fu a Brescia con l'emozionante «Fulgida»: nella cornice del festival Cidneon, la sua opera in ferro e LED svettava in cima al Castello di Brescia, sulla Torre dei Francesi, un edificio di luce leggero e abbagliante che spettatori e spettatrici apprezzarono durante la terza edizione della kermesse internazionale dedicata alle luci.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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