Kaufman, una tempesta in un bicchier... di latte
L’«Astronauta» è un sogno fanciullesco, così come un giovane cantautore sogna di finire, prima o poi, su Mtv. Bellezze segnate da un’imperfezione alla «Modigliani», e vite a rifuggire da sanguisughe che «ti succhiano l’anima e poi sputano via il cuore». Tormenti, tumulti, amori e vagheggi onirici sfumati. Tempeste, in una parola. Meglio: «Le tempeste che abbiamo», terzo disco dei bresciani Kaufman, in scena stasera dalle 22 nel Release Party alla Latteria Molloy di via Ducos 2/b (in apertura la «Parklife» tutta bresciana de La Crisi di Luglio, dopo il concerto dj set «Hot Glamour» electro-punk-pop con PulsaLaPussy; ingresso gratuito senza tessera).
Dieci tracce e quattro mani, per «Le tempeste che abbiamo», nella fattispecie quelle del frontman Lorenzo Lombardi e di Alessandro Raina (ex Amor Fou, attuale produttore di «X Factor»), ingaggiato come produttore e coinvolto via via nella composizione e pure nell’esecuzione. La terza fatica della band - composta anche da Alessandro Micheli (chitarre, synth, rumori, voci), Andrea Gaioni (chitarre, armonica, voci), Simone Gelmini (batteria) e Giorgio Marcelli (basso) - è senz’ombra di dubbio la più complessa per la formazione che in cinque anni ha attraversato più d’una variazione di line up, il passaggio dalla lingua d’Albione all’italiano e una marcata virata dal pop a un indie costruito a partire dagli Smiths per arrivare ai The Pains of Being Pure at Heart e finire sull’immagine di sé ai tempi di Facebook. Le «Tempeste» nascono così, dalla (parziale) scrematura di una rosa di una trentina di brani, dalla volontà di fare indie nel senso più qualificante, ossia di nuotare in quello che, da qualche anno, sembra l’unico stagno in grado di trasformare i girini direttamente in principi. L’album - pubblicato da Irma/Universal - uscirà il 14 ottobre (ma i più curiosi possono già berselo su www.dlso.it/site/2014/10/07/kaufman-tempeste-abbiamo-premiere/) sotto la buona stella del singolo di lancio «Il Manifesto Struggente dei Giovani Vampiri» e con un occhio al singolo che verrà, «Astronauta».
In poche settimane, il bimbo che sognava di fare l’astronauta ha conquistato la ribalta di Mtv New Generation. E pure le recensioni iniziano a macchiare d’inchiostro pagine e monitor. In mezzo, il selfie di una generazione: insicura, legge Dave Eggers aspirando a valori universali, ma inciampa nelle difficoltà quotidiane. Nelle piccole, grandi tempeste che abbiamo. Tutti. ra. mo.
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