Cultura

Jerry Calà: «Devo tutta la mia carriera a Carlo Vanzina»

Il ricordo dello showman di casa a Desenzano, che ha debuttato nel cinema col film «Arrivano i Gatti»
Jerry Calà è stato protagonista di molti film di Vanzina ed è oggi direttore artistico del Sestino Beach - © www.giornaledibrescia.it
Jerry Calà è stato protagonista di molti film di Vanzina ed è oggi direttore artistico del Sestino Beach - © www.giornaledibrescia.it
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«Quando ho letto la notizia sul telefonino ho subito pensato a una fake news. Di quelle che a volte girano sui personaggi famosi. E invece era tristemente tutto vero. Non riesco ancora a credere che Carlo sia morto».

L’attore e showman Jerry Calà non si vergogna a mostrare la sua tristezza per la morte del regista Vanzina, mentore e amico. Si era espresso prima pubblicamente, sui social: «Senza parole... Ciao Carlo. Ti devo tantissimo» aveva twittato domenica, postando una foto del regista scomparso a 67 anni dopo una lunga malattia.

«L’avevo visto a Natale - racconta Calà - e non sapevo nulla del suo stato. Conoscendolo sono certo che solo pochissimi intimi fossero a conoscenza delle sue gravi condizioni di salute. La sua morte è un colpo terribile per tante persone e per il cinema italiano».

Carlo Vanzina è in un certo senso lo «scopritore» di Calà. Racconta l’attore e direttore artistico del Sestino Beach di Desenzano: «Fu lui a notare i Gatti di Vicolo Miracoli. Nel 1979 girammo con lui "Arrivano i Gatti" e l’anno successivo "Una vacanza bestiale", ma soprattutto fu l’artefice del mio passaggio dal cabaret al mondo del cinema. Mi consigliò, insieme al fratello Enrico, di lasciare il gruppo per recitare in un ruolo da protagonista in altri tre film».

Nel 1981 è la pellicola «I fichissimi» a consacrare Jerry e Diego Abatantuono: «La mia carriera - conferma l’istrionico Calà - è partita così, proseguendo con film come "Sapore di mare" e "Vacanze di Natale". Sono pellicole che grazie a Vanzina sono entrate nella storia: dopo 35 anni vengono ancora trasmesse in prima serata e hanno il potere di attrarre un pubblico giovane. Hanno segnato un momento importantissimo per la commedia in Italia, anche se questo non è stato forse capito subito dalla critica. Eppure oggi i film di Carlo sono stati rivalutati e sono tutti diventati un cult».

Calà ricorda la gentilezza e la preparazione del regista: «Era di una premura incredibile. Sul set prestava attenzione a tutti, dal protagonista alla comparsa. Ma era sicuro di sé: sapeva sempre cosa fare e per questo era adorato da attori e produttori. Non sforava mai i tempi, anzi: qualche volta si finiva addirittura prima. Sapeva creare un bellissimo clima. E poi, anche se non era un attore, mi faceva morire dal ridere. Quando mi spiegava le battute che avrei dovuto recitare mi sbellicavo».

Uno dei ricordi più vividi su Vanzina è legato a quello di un’altra icona del cinema, Virna Lisi e al cultissimo «Sapore di mare»: «Io ero solo un ragazzino ed ero in terribile soggezione. Lei era meravigliosa e la scena prevedeva mi schiaffeggiasse. Sono certissimo che la prima andava benissimo, ma Carlo era così divertito che ci fece rifare la scena innumerevoli volte. Intanto Virna continuava a scusarsi e io a ripetere: "Faccia pure signora Lisi"».

 

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