Inaugurato a San Polo il Museo Martino Dolci, scrigno di brescianità

Una folla numerosa. Raccolta per un momento atteso, nel segno di quella cultura che sa farsi strumento di coesione sociale e di condivisione profonda. In cui l'estetica è cifra di un'etica dell'essere ancor prima del rappresentare la realtà. Realtà bresciana nella fattispecie, visto che l'inaugurazione che ha visto tanta partecipazione è stata quella del nuovo Museo Martino Dolci a San Polo, il nuovo spazio espositivo intitolato all'artista che sapeva illuminare con i suoi colori scorci di vita tra città e campagna.

Quasi specchio di questa unione, la struttura che ora accoglie il neonato museo, una cascina d’altri tempi divenuta luogo d’incontri, di arte e cultura, circondata dai palazzi di via Raffaello, nel cuore di San Polo.

Il taglio del nastro, all'esterno di una Cascina Aurora vestita a festa, è spettato a Eugenio Busi, presidente della Fondazione, che tanto si è spesa perché questa giornata inaugurale avesse luogo. Dolci, classe 1912, attento osservatore della quotidianità cittadina e rurale, dei paesaggi del nostro territorio nelle sue molteplici declinazioni, fu tra gli animatori di quella associazione Artisti San Faustino nata nel 1983 che successivamente alla morte del maestro (avvenuta nel 1995) gli fu intitolata.

Per la prima vernice, sono state selezionate 41 opere tra le tante di cui è costituita la collezione in possesso della «Fondazione Dolci per la cultura bresciana». A coronamento del quarantennale percorso, l'apertura del museo proprio sotto gli spazi in cui la fondazione ha trovato sede dal 2010. Nei quali ora conta di dare concretezza a molti progetti nel solco della storia associativa.