In mostra al Mo.Ca i volti dei migranti del bresciano Carlo Bianchetti
Gli sbarchi di Roccella Jonica, a bordo di barche a vela che meglio si mimetizzano in quest’angolo di blu; il capolinea triestino delle rotte balcaniche e anche quello trentino. E ancora Oulx e Claviere, dove i disperati passano a piedi il confine con la Francia. C’è questo e tanto altro negli scatti di Carlo Bianchetti, giovane fotografo bresciano che con il suo obiettivo registra le storie che i migranti portano scritte sul volto e nei corpi.
Come quella «ragazza afghana», che un po’ omaggia Steve McCurry e un po’ ricorda una Madonna ascesa al cielo. La foto cattura lo sbarco di un’anziana da un natante di fortuna: quella donna morirà poche ore dopo. I suoi occhi, invece, continueranno a parlare grazie all’obiettivo di Bianchetti. È questo uno degli scatti più iconici della mostra «Chi accoglie non fa notizia», promossa dal Collettivo Cuspide e allestita dal 19 al 27 novembre all’interno del Mo.Ca in occasione del Festival della Pace.
L’ambizioso progetto si propone di documentare la realtà degli sbarchi e le storie dei migranti che varcano i confini italiani in cerca di un futuro migliore. Munito della sua fotocamera, Bianchetti ha cominciato il suo viaggio sulle coste del sud Italia, primo punto d’arrivo dopo la traversata del Mediterraneo, mostrando la quotidianità di questi luoghi. Quando le telecamere si spengono e la stampa smette di scrivere, gli arrivi continuano, gestiti in prima persona dagli abitanti e dalle realtà locali.
L’inaugurazione si terrà sabato dalle 18 alle 21 al Mo.Ca (Via Moretto, 78) col fotografo che racconterà in prima persona la sua esperienza. Le opere di Bianchetti saranno esposte fino al 27 novembre e visibili da martedì a domenica dalle ore 15 alle 19. Inoltre il 26 novembre alle 16, nella sala conferenze della struttura, a Antonella Iaschi, autrice stabilitasi a Roccella Jonica, presenterà il suo «L’isola del mondo indaco e il sogno di Seku».
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