Impariamo a sentire la foresta che cresce
«Fa più rumore un albero che cade, che un’intera foresta che cresce», scrisse più di duemila anni fa il saggio e indimenticato Lao Tzu. Alla luce di questa riflessione torno col pensiero al terrorismo attuato da pochi individui fanatici e pericolosi e mi rendo conto che l’enfasi martellante dell’informazione attuata da stampa e televisione è altrettanto temibile. Li rafforza e li rende paradossalmente potenti e quasi invincibili.
A cosa serva tornare una, due, dieci volte sullo stesso trucido argomento? Serve soltanto ad attribuirgli potenza Meglio sarebbe - oltre che partecipare al dolore per le vittime innocenti - ricordare l’operare silenzioso della gente comune, dei tanti individui comuni che operano su larga scala in tutto il territorio, di chi offre costantemente ottimi esempi di rettitudine e di collaborazione. Come per la foresta che cresce e si rigenera, a questa moltitudine andrebbe riservata maggiore attenzione e dovrebbe essere costantemente alla ribalta, proprio per contrastare la crudeltà ottusa di pochi.
Dopo le stragi rischiamo che il panico travolga le nostre vite ed è proprio questo che si propongono questi spregevoli assassini. Non assecondiamoli. Restando uniti e operando per il bene comune, attivando una compatta, costante forma di altruismo, infoltiremo l’Esercito dei Giusti pronto a contrastare il male. Gli Organi d’informazione dovrebbero dare maggior risalto a questa «foresta che cresce» e non, invece, rimestare continuamente nel terrore.
Occorre molto coraggio per dominare la paura e prendere le distanze dal terrore che ottunde la mente, ma è questa l’unica arma che può contrastare questo pericolo incombente. Non dimentichiamolo!
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