Imany: «La mia musica più forte con la Time»
La cantautrice francese sarà ospite della festa che la casa discografica bresciana Time Records ha organizzato per il 3 dicembre
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La storia di un disco rimasto due anni sul sedile di un’auto. E nelle orecchie di una persona, il discografico bresciano Giacomo Maiolini, che se ne è innamorato. Un amore al primo ascolto, anche se le tempistiche farebbero credere il contrario. Perché «The Shape Of A Broken Heart» della cantautrice francese Imany, pubblicato in terra transalpina nel 2011 e trainato dal super singolo «You Will Never Know», per la Time Records è uscito due estati fa. «Attendevo tempi maturi per le sue sonorità, così particolari, tra folk, soul e blues», spiega Maiolini.
Di attese e metamorfosi è fatta anche la carriera di Imany, che sarà una degli ospiti speciali della festa che la Time ha organizzato per celebrare i suoi trent’anni di attività. La 35enne nata da genitori originari delle isole Comore si esibirà in acustico nella serata di mercoledì 3 dicembre, nello spazio industriale di via Viterbo 8, a Brescia. Data e luogo che segnano la chiusura dell’anno di celebrazioni per la Time (la stessa sera è previsto lo show dei dj Albertino, Fargetta, Molella e Prezioso). Ne abbiamo parlato con Imany.
Quando ha incontrato per la prima volta Maiolini?
Il nostro primo contatto personale risale ad un mio tour in Italia. Ci siamo visti a cena. Inizialmente fu molto pacato. Ma nel corso della serata si aprì molto, e mostrò tutto il lato vulcanico del suo carattere. È un uomo molto divertente. Ha una personalità unica.
Quale è stato il ruolo della Time nel successo del suo album in Italia (arrivato in top ten)?
È stato un bel lavoro di squadra. Mi hanno aiutato a trovare delle belle vetrine nei programmi radiofonici e televisivi giusti. Nel vostro Paese, Giacomo è stato il primo a credere in me.
Da giovanissima praticava l’atletica leggera. Salto in alto. Poi ha lavorato come modella. Infine, la musica. Come descrive l’inizio della sua carriera?
È stato un processo molto lento. Ho iniziato esibendomi nei bar. Poi nei club. Cantando le canzoni che sarebbero confluite nel mio primo disco. Da lì in poi, è sempre stato un percorso «step by step».
Recentemente ha scritto canzoni per la colonna sonora del film «Sous les jupes des fille» della francese Audrey Dana. Come è stato rapportarsi con il cinema?
La pressione che hai è completamente diversa dal solito. La regista voleva che scrivessi canzoni per delle scene in particolare. Diciamo che è meno "doloroso" rispetto allo scrivere testi che riguardano se stessi. La definirei un’esperienza interessante...
Quando arriva il successore di «The Shape Of A Broken Heart»?
Entro in studio la settimana prossima. Le canzoni sono pronte al 95%. Mancano solo i ritocchi. Poi si tratterà di registrarle... Ha in mente un suono particolare da imprimere al proverbialmente difficile «secondo disco»? Non ancora. Ma non vi preoccupate. Non mi metterò a fare techno tutto d’un tratto...
Daniele Ardenghi
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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