Il video più inutile che potete vedere su Youtube
Uno schermo buio, in cui si intravede qualcosa di indistinguibile. Una voce strascicata. Vaghi rumori di fondo. Trentadue secondi di durata.
È il video MVI 5987, caricato su Youtube da Pavel P nel 2014 e vincitore del Notube Contest, dedicato ai filmati più inutili disponibili sulla piattaforma.
Il concorso è stato ideato dal collettivo di artisti IOCOSE, nato a Bologna nel 2006, di cui fanno parte i bresciani Matteo Cremonesi e Davide Prati (ora di stanza a Berlino), assieme a Filippo Cuttica (Londra) e Paolo Ruffino (Londra).
I quattro, attivi nella scena artistica internazionale, lavorano con vari mezzi per parlare (anche) del rapporto della società contemporanea con la tecnologia.
Il Notube Contest, di cui è appena andata in scena la settima edizione al Colorificio di Milano, prevedeva come sempre l’invio da parte dei partecipanti di segnalazioni relative a video visibili su Youtube che rispondono a tre requisiti:
- nessuna ragione evidente per girarli;
- nessuna ragione per pubblicarli;
- nessuna ragione per guardarli.
MVI 5987 rispetta perfettamente i criteri stabiliti. La segnalazione è arrivata da Marco Caldioli, milanese.
Assieme a lui, in finale sono giunti Stephanie Alicia (Barcellona)
Ted Davis (Basilea, vincitore lo scorso anno)
e Yamada Hanako (Venezia).
Se il genere inizia a intrigarvi, potete divertirvi a scoprire i video più inutili votati nel 2009, 2010, 2011, 2013, 2014, 2015.
La serata al Colorificio è stata anche l’occasione per inaugurare la mostra Failing Forward, firmata sempre dal collettivo IOCOSE. Ci sono due installazioni: First Viewer Television contempla uno schermo televisivo collocato su pop-corn dove si possono vedere filmati con zero visualizzazioni presi da YouTube; mentre Moving Forward è composto da clip di pochi secondi in cui un dito muove in avanti diversi oggetti.
Si può visitare la mostra fino al 16 gennaio. IOCOSE ha recentemente esposto anche a Brescia, all'interno di Layers, una collettiva allestita dal Link art center allo Spazio Contemporanea. In quel caso i quattro artisti avevano realizzato un monumento dedicato ai droni caduti in guerra.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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