Il Vantiniano: la città della memoria nella Capitale della Cultura
Ha aperto giovedì 30 marzo la mostra «Il Vantiniano: la città della memoria nella Capitale della Cultura». Allestita nel Famedio, sarà poi visitabile negli orari di apertura del cimitero fino a ottobre 2023 (chiuderà in occasione delle celebrazioni del Famedio) e rappresenta la prima tappa del progetto per valorizzare il primo cimitero monumentale d’Italia, che ha visto collaborare in tandem il Comune e l’Università degli Studi di Brescia (con il Dipartimento di Ingegneria Civile Architettura Ambiente e di Matematica Dicatam).
Tavole, prospetti, piante, sezioni, disegni tecnici, fotografie e foto aeree: la mostra tematica espone le tavole, gli studi e le planimetrie che sono state usate per i rilievi e i risultati degli stessi rilievi, in un mix di fotografie, disegni e didascalie esplicative che accompagnano visitatori e visitatrici passo passo attraverso le fasi di lavoro.
Visitatori al Vantiniano
Visitatori al Vantiniano
Visitatori al Vantiniano
Visitatori al Vantiniano
Visitatori al Vantiniano
Per valorizzare il cimitero, ha spiegato l’assessore alla rigenerazione urbana Valter Muchetti, serviva un rilievo puntuale da poter utilizzare in futuro, e il sapere dell’Università degli Studi di Brescia - rappresentato dal rettore Francesco Castelli, che durante l’inaugurazione ha sottolineato il ruolo fondamentale di tutto il team del Dicatam e in particolare della professoressa Ivana Passamani - è stato fondamentale. «La mostra è un primo compimento, e il libro che verrà pubblicato nei prossimi giorni è un altro tassello», ha annunciato Muchetti.
Il lavoro è durato circa un anno e il risultato è una valorizzazione sfaccettata del patrimonio storico e artistico del Cimitero Vantiniano - senza sminuire il ruolo doloroso che esso ricopre - che parte con la mostra, passerà dalla pubblicazione edita da Grafo e si concluderà con cinque percorsi tematici all’interno del monumentale, per chi voglia visitarlo in autonomia scoprendo gli «Elementi architettonici peculiari», gli «Stili architettonici nelle tombe di famiglia», gli «Avvenimenti storici e personaggi illustri», «La donna tra dolore e valore simbolico» e i «Principali artisti bresciani».
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