Cultura

«Il senso ultimo di ogni cosa» raccontato da Fiorin

Il romanzo dell'avvocato penalista bresciano nato nei mesi del lockdown racconta l'ultima settimana della vita prima del coronavirus
Nicola Fiorin si racconta
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Nicola Fiorin è un avvocato penalista bresciano che dice di sé: «Scrivere è come respirare: un atto semplice e complesso allo stesso tempo, ma soprattutto vitale. Scrivo per vivere e vivo per scrivere». E proprio durante i mesi di lockdown Fiorin ha steso il suo romanzo «Il senso ultimo di ogni cosa» (Arpeggio Libero editore). La storia è ambientata nell'ultima settimana della "vita di prima". Ovvero quella che precede la diffusione del coronavirus a Brescia. 

Per contrastare il sentimento di inquietudine divampante del periodo dell'emergenza, Fiorin si è messo al computer e ha iniziato a raccontare, perché «scrivere è un modo per resistere».

Proprio l'ultimo dei suoi romanzi è in distribuzione con il Giornale di Brescia, anche per sostenere l'editoria, uno dei settori più colpiti dalle conseguenze della pandemia. Qui vi proponiamo l'intervista integrale all'avvocato scrittore raccolta da Clara Piantoni. 

 

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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