Il rock di Gianna Nannini infiamma Campo Marte
Da «America» a «Un’estate italiana», la voglia di rock contagia e scalda i cuori. Gianna Nannini sa come entrare in empatia con il pubblico e lo ha fatto anche ieri sera a Campo Marte, dove è andato in scena uno show energico e coinvolgente.
Giubbetto in pelle scarlatta che risalta su un fondale inizialmente giallo (Siena), la cantautrice richiama il pubblico sotto il palco: è «America», il primo successo datato 1979, qui in versione grintosissima e con riverberi metal, ad aprire un concerto. Le sonorità rock si confermano lungo tutto l’arco dell’esibizione, attenuandosi giusto in qualche ballata come «Profumo» o «I maschi».
EMBED [Gianna Nannini in concerto a Campo Marte]
Quasi 40 anni di carriera in 30 canzoni, con il recupero di alcune chicche tricolori degli anni ’60. «Ragazzo dell’Europa», inno da generazione Erasmus, è l’occasione per dedicare «al Vecchio continente, ferito e - constata Gianna - pieno di problemi» un minuto di silenzio, che la gente affronta con religiosa compostezza.
Curiosa, ma accattivante e applauditissima, la serie finale: «L’immensità», «Un giorno disumano», «Un’estate italiana».
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