Cultura

Il ritorno dei Barbapapà

La nuova serie in esclusiva su Rai Yoyo da lunedì 12 aprile con un doppio episodio
La famiglia dei Barbapapà - Foto © www.giornaledibrescia.it
La famiglia dei Barbapapà - Foto © www.giornaledibrescia.it
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I Barbapapà, gli iconici personaggi colorati, stanno tornando sugli schermi di tutto il mondo con una nuova serie, e arrivano in esclusiva in chiaro su Rai Yoyo da lunedì 12 aprile (dal lunedì al venerdì, alle ore 07:20 e in replica tutti i giorni alle ore 15:55 e dalla domenica al venerdì alle ore 20:50) con un doppio episodio e in anteprima esclusiva su RaiPlay da sabato 10 aprile con il boxset dei primi 26 episodi.

Dai mitici libri per bambini francesi diventati un altrettanto famoso cartoon che ha accompagnato intere generazioni a partire dagli anni '70, i leggendari Barbapapà tornano con la loro capacità di trasformarsi in qualsiasi cosa, per intrattenere anche il pubblico di oggi e, serie ecologista ante litteram, per rinnovare il loro messaggio verde.

Rai Ragazzi presenta la nuova serie di 52 episodi da 11 minuti dal titolo «Barbapapà - In Famiglia», prodotta dalla francese Normaal con la partecipazione di TF1 e Nickelodeon, che mette di nuovo in scena la vita quotidiana di questa insolita famiglia nata nel 1970 dalla francese Annette Tison e dallo statunitense Talus Taylor.

Un nuovo adattamento animato, scritto, diretto e messo in musica da Alice e Thomas Taylor, i figli della coppia di creatori. «Barbapapà - Una grande famiglia felice» rimane fedele allo spirito dei Barbapapà che è stato alla base del successo: l'audace originalità e inventiva di un universo che ha racchiuso l'essenza dello spirito degli anni '70. Personaggi gentili, liberi e gioiosi, dalle forme tonde e colori pop che hanno scelto di vivere in campagna. Fin dall'inizio, Talus Taylor si è assicurato che i Barbapapà fossero pionieri della consapevolezza ambientale. I libri affrontavano il tema dell'inquinamento e spiegavano il concetto emergente di energia rinnovabile.

Quanto a Annette Tison, non permise ai suoi personaggi di vivere in un grattacielo, ma inventò un'abitazione ecologica alternativa creando la loro famosa casa a forma di bolle. Dopo la scomparsa di Talus Taylor nel 2015 e dopo oltre 250 libri illustrati tradotti in oltre 30 lingue ideati con la moglie Annette, il testimone è ora passato ai loro figli. Per Alice e Thomas Taylor, allegria, creatività, apprendimento, ecologia e tolleranza sono valori che ogni epoca deve conoscere per condividerli.

I Barbapapà sono personaggi, ognuno di un diverso sgargiante colore, nati per caso dall'espressione «barbe à papa», in francese «zucchero filato», ascoltata a Parigi da Talus Taylor quando sentì un bambino chiedere ai suoi genitori qualcosa che suonava come «baa baa baa baa» e, non comprendendo il francese, chiese a quella che sarebbe diventata sua moglie il significato. Un nome perfetto, pieno di «p» e «b», le consonanti che i bambini di tutto il mondo pronunciano per prime.

Nasce così Barbapapà, rosa come una nuvola di zucchero filato, e la sua celebre frase che accompagna ogni trasformazione, diventata un vero e proprio tormentone della serie originale: «Resta di stucco, è un barbatrucco!». Parola quest'ultima che ha introdotto nella lingua italiana il celebre neologismo per definire un espediente ingegnoso, un abile stratagemma per risolvere un problema, l'eccezionale particolarità dei Barbapapà.

La nuova serie dei Barbapapà, prodotta in Europa e incentrata sulle avventure dei Barbabebé, mantiene la miscela originale di forte impatto visivo e affabile gentilezza. La serie è realizzata in animazione tradizionale che beneficia delle possibilità offerte dai nuovi strumenti del moderno 2D per la produzione di questa nuova immagine per gli anni 2000. E poiché i Barbapapà sono sempre state creature contemporanee, la piccola Barbalalla ascolta la musica dal suo telefonino, Barbabravo non alza il naso dal joystick dei videogiochi e il sogno di Barbabella è di ricevere un tablet per Natale. Eppure, i Barbapapà amano la loro vita circondati dalla natura, vivendo al ritmo delle stagioni. Apprezzano le cose semplici e il divertimento perenne assicurato dalla musica, dal disegno, dal gioco all'aperto.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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