Il regista bresciano Marco Santi premiato a Ortigia per «Jocu»
«È stato davvero carino vincere questo premio. È stato il primo festival a selezionarci ed è una bella cornice». Il regista Marco Santi, bresciano, ha appena vinto con «Jocu» il premio per il Miglior Corto OFF15 all’Ortigia Film Festival. In giuria, presieduta da Barbara Chichiarelli, anche Rita Abela e Bruno di Chiara, che hanno definito il lavoro «un affresco attento e scrupoloso del reale».
Il legame con Brescia è triplice. Non solo Santi è bresciano (tra i suoi lavori, «Noi che siamo ombra», proiettato sulle mura del Castello durante CidneOn 2017): la squadra che ha lavorato al corto è targata Laba e la location delle riprese (anche se la storia in costume è ambientata nel Torinese) è il Castello di Padernello.
Il documentario
«Jocu» ed è un dramma storico basato su una sceneggiatura scritta da Santi e Lorenzo Bagnatori. Narra una vicenda del 1945, nell’immediato dopoguerra: alcuni rapinatori si intrufolarono in una cascina; il fatto finì in tragedia e da esso scaturì l’ultima condanna a morte del nostro Paese. Se a Santi era affidata la regia, agli studenti dell’accademia di belle arti il lavoro di squadra. «Sono stati molto bravi. La casa di produzione 5e6, bresciana e che ha prodotto il corto con Laba, è anche parte del corpo insegnanti; chiamano sempre registi per collaborazioni esterne. È stata una bella sfida ma tecnicamente e qualitativamente non è diverso dal lavorare con maestranze avviate. I capi reparto erano professionisti. Cambia qualcosa rispetto a un set normale? Non troppo. In fase di sviluppo e pre-produzione diversi studenti hanno contribuito».
Il film «per ora sarà proiettato nei festival in cui sarà selezionato. Questo è stato il primo, l’abbiamo terminato appena in tempo». Tra gli impegni di Santi, «in questo momento sto portando avanti alcune campagne pubblicitarie e alcuni bandi, scrivendo qualcosa per la casa di produzione romana con cui lavoro».
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