Cultura

Il nuovo Centro della Fotografia Italiana a palazzo Martinengo

Sabato 14 maggio inaugura il «Ma.Co.f - Centro della Fotografia Italiana» all'interno di palazzo Martinengo, sede di Brend
Mario De Biasi
Mario De Biasi
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Quaranta grandi autori, ciascuno con 8 scatti tra i più significativi realizzati nel corso di carriere lunghe e autorevoli, per un totale di 240 capolavori che hanno fatto la storia della fotografia italiana di caratura mondiale.

Sabato 14 maggio, in città, inaugura il «Ma.Co.f - Centro della Fotografia Italiana» che, oltre a «costituire la prima vera mostra permanente italiana sul tema», riaprirà al pubblico Palazzo Martinengo di via Motetto, sede di Brend

Lo dirigerà l’architetto bresciano Renato Corsini, che la fotografia l’ha sperimentata già come autore, collezionista, editore e gallerista. 

Pepi Merisio
Pepi Merisio

«I 240 lavori della collezione permanente, offerti in deposito da collezionisti - ha spiegato ieri in Loggia - saranno affiancati da mostre temporanee, workshop tematici, e da una biblioteca».

Tra i nomi di punta Gianni Berengo Gardin, Uliano Lucas, Francesco Cito, Franco Fontana, Ugo Mulas, Luigi Ghirri e Tazio Secchiaroli, con stampe originali dagli anni ’40 ai giorni nostri, scattati in analogico, stampati ai sali d’argento, in camera oscura e su carta baritata.

Gian Paolo Barbieri
Gian Paolo Barbieri

A parlare di obiettivi è invece Uliano Lucas, fotoreporter tra i più noti apprezzati, che affiancherà l’amico Corsini: «Oggi il problema è che non viviamo in una società dell’immagine, bensì in qualcosa di più ampio: internet, video e immagini ci sommergono ogni giorno... ma non abbiamo la cultura e la conoscenza necessarie per far fronte a tutto ciò. Ma.Co.f servirà anche a questo: a conoscere la cultura dell’immagine, a democratizzarla, capire da dove viene e cosa c’è stato prima, per difenderci dall’attuale bombardamento iconografico cui siamo sottoposti».

Gianni Berengo Gardin
Gianni Berengo Gardin

 
Sul fronte pratico, invece, polemiche spente sul nascere circa eventuali conflitti col Museo Nazionale della Fotografia, l’altro spazio cittadino dedicato al settore, e che riceve sovvenzioni dal Comune. Il sindaco Del Bono e la vicesindaco e assessore alla cultura Laura Castelletti hanno fatto sapere di puntare «al dialogo con realtà esistenti».

Ultimo, ma non certo per importanza, l’indiscusso Maestro della fotografia Gianni Berengo Gardin che si è detto «lusingato e onorato di presiedere questa nuova realtà, la prima in Italia ad avere una collezione permanente della fotografia d’autore italiana. Questo nuovo impegno significherà fare tappa più spesso a Brescia, una città che ho amato e dunque fotografato molto» ha concluso.

L’ingresso alla collezione permanente (orario: da giovedì a domenica, 14-19.30) sarà gratuito, mentre per mostre e workshop non si è ancora deciso: «Ci stiamo lavorando», assicura Corsini.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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