«Il mio Grand Tour»: l'Estetista Cinica si racconta attraverso le bellezze artistiche italiane
L'accostamento tra un'estetista e il mondo dell'arte aveva già creato polemiche l'estate scorsa quando, sul quotidiano Il Foglio, il giornalista bresciano Michele Masneri si era sopreso, commentando l'accaduto ironicamente, nel vedere Cristina Fogazzi, in arte l'Estetista Cinica, alla presentazione della mostra di Damien Hirst a Villa Borghese a Roma. La bagarre social era stata inevitabile, facendo perdere di vista anche la novità più importante: l'inaugurazione della mostra e l'apporto che i personaggi pubblici possono avere nel farla conoscere ad una platea più ampia possibile.
Non è questa la sede per prendere le parti né dell'uno, né dell'altra, ma la presenza nei musei di Fogazzi, nata a Sarezzo nel 1972, negli ultimi anni è andata ben oltre la sua professione (spesso considerata sinonimo di scarsa formazione o, secondo stereotipi piuttosto elitari, semplicemente non adatto per misurarsi con le realtà artistiche). L'Estetista Cinica ha portato avanti un'operazione che rappresentasse un connubio tra la sua realtà imprenditoriale e la volontà di far conoscere ai suoi fan e ai suoi clienti le bellezze meno conosciute del Paese, dalla Sicilia fino a Brescia.
Non sorprende quindi che il secondo libro di Fogazzi non riguardi creme o consigli beauty, ma sia rivolto alle bellezze del nostro Paese, ripercorse sotto una lente autobiografica: dai luoghi del cuore a quelli che le sono diventati familiari negli anni. «Il mio grand tour: storie di luoghi, di arte e di ansia» (edito da Rizzoli e in uscita martedì 29 novembre) mostra un aspetto della Cinica che si distacca dal nome legato al personaggio; è il racconto di quaranta luoghi attraverso i quali ripercorrere la sua storia di «viaggiatrice ansiosa», esortando tutti e tutte ad immergersi nelle bellezze che abbiamo a disposizione, anche traendo beneficio dal potere curativo dell'esperienza artistica.
Fogazzi, infatti, è appassionata d'arte fin dai tempi dell'università e dall'incontro, durante gli anni in cui ha frequentato la Facoltà di lettere, con il professor Luciano Caramel, professore di Storia dell'arte contemporanea all'Università Cattolica di Milano e Brescia.
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