Il mestiere dello stylist raccontato in un libro
«Uno dei grandi misunderstanding del nostro tempo è che la moda sia superficiale. In realtà è proprio il contrario: gli stylist hanno il compito di scavare a fondo nella personalità di chi vestono, di estrarne l’essenza interiore». Con queste parole, il celebre giornalista, scrittore e critico di moda Antonio Mancinelli (Marie Claire Italia, Il Foglio, Vogue) si è espresso ieri mattina durante l’incontro con gli studenti dell’ITS Machina Lonati di Brescia.
Assieme alla stylist più influente del momento, Susanna Ausoni, Mancinelli è co-autore del libro «L’arte dello styling. Come raccontarsi attraverso i vestiti», edito da Vallardi e fresco di stampa (gennaio 2021). La nuova uscita è stata presentata nell’aula magna dell’istituto di via Tommaseo davanti ai ragazzi e alle ragazze iscritti ai corsi di moda e comunicazione, che hanno potuto acquistare le copie firmate e consultare i due esperti.
Artefice (tra gli altri) dei tanto acclamati look sanremesi, da Elisa a Mahmood, Susanna Ausoni, nata e cresciuta a Milano, ha condiviso la sua esperienza di imprenditrice nel mondo della moda: «Nel mio lavoro servono creatività e metodo: ogni artista musicale ha uno stile diverso e spetta allo stylist individuarlo e farlo emergere. Lo stilista, invece, è colui (o colei) che esprime se stesso attraverso i suoi abiti. Come Pierpaolo Piccioli, direttore della maison Valentino, tra i preferiti di Elisa e scelto da me e dal mio team per vestire la cantante di bianco etereo, in linea con il tono romantico del suo brano».
Ausoni, intervistata dal docente del Lonati Angelo Ruggeri, ricorda anche le differenze di stile tra Mahmood e Blanco, seguito da un’altra stylist. L’obiettivo dei due team, in quel caso, era quello di rappresentare fedelmente le due personalità, entrambe eclettiche e complesse, evitando contrasti di colore troppo forti.
Chi ha assistito alle esibizioni del duo all’ultima edizione del Festival ricorderà le camiciole trasparenti del cantante bresciano e le giacche decorate del collega: «Sul web si parla tanto di stile gender-fluid, ovvero capace di rompere gli schemi di genere. Con Mahmood e Blanco ci siamo riusciti». Prossima tappa? L’Eurovision.
Per Mancinelli, romano di origini e milanese d'adozione, la moda è uno «splendido osservatorio sulla società». Ma scriverne non è facile. «Quando vi occupate di moda, cercate di tenere conto anche della sfera culturale e di quella politica. Tutto è interconnesso» conclude il critico, rivolgendosi alla giovane platea.
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