Cultura

Il libro «beat» dell'ex Timoria Ghedi

Esce la versione definitiva «La scatola con gli insetti»: serata evento con artisti e amici.
«La scatola con gli insetti»: il video di presentazione
AA

Secondo «la migliore tradizione beat». È così che verrà presentato sabato 5 aprile a Sarnico, nel cineteatro Junior in via Libertà 13, «La scatola con gli insetti e altri versi», versione definitiva dell’opera di Enrico Ghedi. Il drammaturgo e poeta, noto ai più per essere stato il tastierista dei Timoria, dividerà il palco con numerosi artisti, a cominciare da Omar Pedrini (suo compagno in quella ch’è stata la rockband bresciana per eccellenza) e Omar Fantini (il conduttore e comico visto a «Colorado» e «Zelig Off», ma anche attore teatrale).

L’appuntamento con Enrico Ghedi (ingresso 5 euro; prevendite online: biglietteria.chinaski@gmail.com; Infopoint e acquisto diretto nella Torretta civica in via Buelli a Sarnico) è in collaborazione con Teatro Piroscafo e coincide con la pubblicazione vera e propria - dopo l’edizione limitata che, nel 2011, inaugurò la collana «Esperia» di Volo Press - del volume che abbinò all’opera teatrale «La scatola degli insetti» (che debuttò nel 1998 e venne portato in tournée per due anni con un apparato in cui figuravano anche opere del celeberrimo Jan Fabre) le testimonianze di quella che lo stesso autore definiva «poesia dell’urgenza»; volume nel frattempo arricchitosi di altre liriche, una decina, raccolte sotto l’indicazione «Versi del beduino e della sedia».

Il libro (66 pagine, 10 euro) è pubblicato, d’intesa con la Volo Press, dalle Edizioni Seam di Roma, «una casa molto sensibile - spiega lo stesso Ghedi - alla corrente più alternativa della letteratura poetica». E - raccogliendo le poesie, quasi tutte scritte prima del 2009, che «per spirito, approccio, crescita intellettuale» potevano essere considerate coerenti con il capitolo drammaturgico che dà il titolo all’opera, secondo una scelta «più tematica che cronologica» - è una sorta di chiusura di un ciclo. O quasi. Perché ne è annunciata anche la pubblicazione con le traduzioni del celebre poeta Jack Hirschman, già vicino alla Beat generation.

E beat è, appunto, l’attitudine della serata che, sabato prossimo, verrà presentata da Matteo Guarnaccia, artista e storico del costume. La parola-guida sarà «improvvisazione»: Pedrini, Fantini, l’editore e poeta Igor Costanzo, l’attore Carlo Vergano, l’editore Massimo Tantardini, Walter Tiraboschi (responsabile del Progetto Teatro Piroscafo) ed altri ancora sono ospiti (e prima ancora «amici veri», per una condivisione sia umana sia artistico-professionale) cui è stato chiesto di prendere parti dell’opera di Ghedi e «viverle» sul momento, con reading o quant’altro l’ispirazione suggerirà. Il tutto inframmezzato e/o accompagnato dagli Underproject (trio musicale grossetano formato da Matteo Breschi, Flavio Timpanaro e Alessandro Benedettelli) e dal violoncellista Eugenio Reboldi. E con il «sigillo» preventivo delle parole usate dallo stesso Omar Pedrini per spiegare perché - con «Henry degli insetti» - ha incorporato un brano di Enrico nell’album «Che ci vado a fare a Londra?»: «L’ho fatto per celebrare la sua grandezza come intellettuale». 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato