Il fotografo Pietro Gardoni premiato a Berlino per «no water»

Brescia e Vienna, la Valcamonica e Berlino, Milano e Pelotas. A volte, fare... acqua da tutte le parti può essere ricco di soddisfazioni. È quanto sta accadendo all’artista e fotografo concittadino Pietro Gardoni, la cui opera di video arte «no water» è stata premiata come «Best artist short» al Berlin Indie Film Festival ed ora verrà proiettata al festival di video performance Estar Siendo a Saltillo, capitale dello Stato messicano di Coauhulia, che si inaugura oggi e proseguirà sino a sabato prossimo. Da giovedì prossimo, 20 ottobre, sarà poi disponibile sul portale di video arte pebblesunderground.net.

L’opera - che si compone di una video performance di oltre quattro minuti e di una serie di trentacinque fotografie - fa parte di un ciclo dedicato all’acqua e alla mancanza della medesima. È stata realizzata prima della siccità dalla quale siamo stati afflitti nell’estate scorsa ed è quindi divenuta di stretta attualità proprio mentre veniva proposta all’estero: prima del successo in Germania, infatti, in luglio è stata mostrata a Vienna, alla Brick21 Gallery, e al Contemporary Art Videopark di Uzice, in Serbia. Pochi giorni fa un’altra proiezione, al Museu de Arte «Leopoldo Gotuzzo» a Pelotas, in Brasile.

A novembre il... ritorno in patria, quando - insieme a nuove opere, inedite - verrà presentata all’interno di una lezione del corso internazionale di Landscape Architecture del Politecnico di Milano, tenuto dalla prof.ssa Sara Gangemi.
La colonna sonora di «no water» è stata realizzata dal musicista e compositore Luca Formentini, anch’egli bresciano (di Desenzano).

Attualmente Pietro Gardoni (classe 1980, avvicinatosi tardi all’arte, ma poi deciso a dare pieno seguito a questa «folgorazione») è in terra camuna, dove si fermerà fino alla fine dell’inverno. Sta lavorando ad una serie di opere di video arte che hanno come soggetto sempre l’acqua, nelle sue diverse forme (in particolare neve e ghiaccio). Con il già citato Luca Formentini sta anche concludendo l’editing di una video performance di oltre un’ora, filmata in presa diretta nell’inverno scorso.

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