Il Foro Romano, cuore della vita pubblica di Brixia
Benché l’area a ridosso del Cidneo fosse abitata da ben prima che Brixia venisse assoggettata a Roma (196 aC), è in epoca augustea che prende forma il complesso del Foro romano quale cardine della vita pubblica cittadina.
L’assetto che le evidenze archeologiche mostrano nel modo più netto, tuttavia, sono tutte da ricondurre all’intervento voluto da Vespasiano che, dopo una risolutiva vittoria contro gli altri pretendenti al potere assoluto sull’impero (avvenuta nel 69 d.C. a Bedriaco, presso Cremona, città poi assediata) decise di dare nuovo smalto all’insediamento bresciano.
Se a nord era il Capitolium, lo sviluppo del foro accompagnato da due colonnati paralleli (dei quali resta traccia in particolare all’angolo fra l’odierna piazza del Foro e vicolo Re Desiderio) e terminava nella Basilica, il cui impianto si identifica facilmente nella facciata dell’edificio di piazzetta Labus che ospita la Soprintendenza. Sul lato occidentale, lungo il quale oggi sorge Palazzo Martinengo, sono stati rinvenuti importanti resti di terme, in buono stato di conservazione e visitabili.
A separare il Capitolium (soprelevato di svariati metri) dal resto del Foro erano due scalinate, tra le quali sfilava il Decumano massimo. Un plastico che ricostruisce l'intero plesso e un copioso materiale multimediale è proposto nella visita alla sezione della Brescia Romana nel Museo della Città, a Santa Giulia.
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