Il bresciano Mauro Gatti conquista l'Oscar della tv
Cosa ci faceva un palazzolese alla cerimonia degli Emmy Awards in California? Semplice spettatore, si potrebbe pensare. E invece no. Mauro Gatti, 38 anni, a quello spettacolo è andato perché il suo progetto artistico aveva ricevuto una nomination. Ma il risultato è stato ancora più sorprendente, perché il creativo palazzolese quel premio lo ha vinto sbaragliando la concorrenza.
Gatti si trovava venerdì sera al Civic Auditorium di Pasadena, vicino alla Los Angeles in cui vive da tre anni, come ospite della quarantaquattresima edizione degli Emmy Awards riservati alle Daytime Creative Arts. In pratica i premi per i migliori prodotti correlati alla televisione statunitense.
«È stata un’emozione indescrivibile - ha commentato l’illustratore -. Essere chiamati sul palco ed essere premiati con uno degli award più importanti del settore regala una fortissima sensazione di orgoglio e di raggiungimento di un obiettivo per il quale ho lavorato quasi due anni. Ho sempre creduto nel digital e nello storytelling, quindi un Emmy che premia entrambi è davvero un grande traguardo personale, ma anche una chiara indicazione sul futuro della fruizione dei contenuti».
Una storia incredibile di un uomo che però non è certo uno sprovveduto. Anzi. Gatti ha studiato al Liceo Galilei di Palazzolo prima di trasferirsi a Milano e fondare nel 2003 l’agenzia di grafica digitale Mutado.
Le sue creazioni hanno riscosso un successo così notevole che in pochi anni la sua società è stata comprata dalla DeAgostini. Nel 2015 il quotidiano Repubblica ha inserito Gatti nella top ten dei migliori illustratori italiani under 40.
Nel frattempo il palazzolese si è trasferito in California con la moglie Giusy, terapista alimentare e chef macrobiotica. Ora lavora per JibJab e sta emergendo come uno dei più promettenti illustratori anche negli States.
«Ho ricevuto, in qualità di Director of Product Design, la statuetta per la categoria Outstanding Interactive Enhancement to a Daytime Program or Series, ossia il miglior prodotto interattivo basato su un format (programma o serie-tv) del 2017 - ha spiegato il creativo palazzolese -. La serie su cui ho lavorato si chiama "Ask the StoryBots", un format per bambini in età prescolare dove 5 simpatici robot rispondono alle domande più svariate, da come volano gli aerei fino al perché bisogna lavarsi i denti. La serie è stata comprata e distribuita da Netflix, ma purtroppo non in Italia. Nello specifico, nel ruolo di Direttore Creativo Digital insieme al mio team ho lavorato per più di un anno a creazione e lancio di due estensioni digitali legate alla serie tv, una Companion App (per iPhone e iPad) che offre centinaia di contenuti educativi come video, libri e giochi, e un prodotto per le scuole chiamato Classroom, completamente gratuito e focalizzato sull’apprendimento della matematica con centinaia di esercizi e contenuti educativi a supporto degli insegnanti, il tutto sempre accompagnato dalla dirompente personalità dei 5 StoryBots».
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