Il bresciano Flavio Careddu è di nuovo tra gli autori dei brani dello Zecchino d'Oro
«Tornassimo tutti un po’ bambini, sarebbe tutto più facile e forse non staremmo settimane a parlare di una pesca». Parola di Carlo Conti, direttore artistico della 66ª edizione dello Zecchino d’oro, che quest’anno si distingue per un’attenzione particolare a temi di attualità. E mentre l’album è già disponibile sulle piattaforme digitali, bisognerà attendere l’1, il 2 e il 3 dicembre per ascoltare i 17 piccoli cantanti, accompagnati dal Piccolo Coro dell’Antoniano diretto da Sabrina Simoni, che si esibiranno in diretta su Rai1.
Quattordici brani, scritti da 35 autori, tra i quali per il settimo anno consecutivo figura il nome del bresciano Flavio Careddu (di famiglia sarda, ma nella nostra città da quand’era bambino, e nella vita lavorativa collaboratore amministrativo all’Agenzia di Tutela della Salute). È lui ad aver ideato – insieme a Irene Menna - il testo di «Zitto e mosca!», cantato da Edoardo, di 10 anni. Un brano che dà voce al bisogno di comunicare dei bambini e che mette in risalto, comunque, anche l’importanza del saper distinguere quando, invece, sarebbe bene stare in silenzio e saper ascoltare. Un messaggio che, forse, gli adulti per primi dovrebbero ricordare.
«Mai come quest’anno abbiamo cercato di dare valore non solo alla musica, ma anche ai testi e in generale alle produzioni» spiega Luca Fantacone, Director Catalogue di Sony Music Italy. E così lo Zecchino d’oro si fa mezzo per comunicare e declinare tramite il linguaggio dell’infanzia temi legati all’attualità che coinvolgono tutti, non solo i più piccoli. «Ci sono canzoni leggere e altre importanti che però lo fanno in modo scanzonato. Più che mai sono felice di essere a fianco dell’Antoniano» prosegue Carlo Conti. «Nella mia ultima edizione di Sanremo dissi che non avrei rifatto il Festival, ma mi sarei dedicato allo Zecchino. E non scherzavo. Mi fa piacere che, ora, tanti grandi nomi firmino canzoni per i bambini, presentando le loro canzoni in un contesto diverso». Tra gli autori, infatti, si leggono grandi nomi della musica italiana, come Loredana Bertè, Paolo Vallesi, Matteo Bocelli, Max Gazzè.
«Per noi la musica è sempre stata legata alla solidarietà e alla cura delle persone fragili. Da sempre vogliamo credere che possano essere i bambini a salvarci» spiega Fr. Giampaolo Cavalli, direttore di Antoniano, a conferma del fatto che «La musica può» non sia solo un pay off, ma rappresenti una mission. Grazie alla musica dei bambini del Piccolo Coro e allo Zecchino d’Oro, infatti, è stato possibile sostenere le mense francescane – 18 in Italia e 5 all’estero: in Ucraina, Romania e Siria – con la campagna Operazione Pane, e si è dato vita al Centro Terapeutico di Bologna che accompagna le famiglie di bambini e ragazzi con qualunque tipo di difficoltà dell’età evolutiva.
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