Il 24 luglio 1925 a Brescia moriva Achille Bertelli
Lo spazio che accoglie le vignette «in punta di matita» firmate da Luca Ghidinelli aggiunge un tocco nostrano e si fa guida alla scoperta (o riscoperta) di figure di oggi e di ieri di figli della Leonessa ai quali in occasione di ricorrenze più o meno note il vignettista bresciano dedica una sua tavola. E attraverso essa - che si guardi alla storia o al mondo dello sport, agli spettacoli o alla politica - i lettori possono con un sorriso rinnovare ricordi e conoscenze tutti squisitamente di marca bresciana.
Il 24 luglio 1925 a Brescia moriva Achille Bertelli, pioniere dell'aeronautica ed imprenditore nel campo della farmacologia, il cui nome è indissolubilmente legato al Cerotto Bertelli, tuttora in produzione e tuttora utilizzato nella medicina sportiva.
Achille si laureò in chimica presso l'Università di Pavia nel 1875. Lo spirito intraprendente e la sfrenata volontà di viaggiare lo portarono quell'anno a cercare fortuna in America. Prima negli Stati Uniti, dove aprì un laboratorio chimico-farmaceutico per poi trasferirsi successivamente in Messico, territorio vergine in quel campo, a cercare fortuna. Nel 1884 rientrò in Italia. Brescia era troppo piccola per la sua idea imprenditoriale e così si recò a Milano, dove fondò una fabbrica di prodotti chimici e farmaceutici, dalla quale nascerà l'azienda che porta il suo nome.
La chiave del successo di Bertelli fu nella pubblicità. L'esperienza americana gli aveva insegnato che la pubblicità muoveva l'economia e rientrando nel nostro Paese la prima cosa che fece fu inondare di illustrazioni i quotidiani e periodici dell'epoca, affinchè la gente potesse leggere in modo dettagliato i benefici dei suoi cerotti.
L'altra sua grande passione fu l'aeronautica. Pubblicò diversi saggi sull'argomento. Fu tra i primi costruttori dei prototipi di elicottero e nel 1905 insieme con Cordero di Montezemolo creò un apparecchio volante misto, che chiamarono Aerostave. La mancanza di un motore adatto impedì di proseguire negli esperimenti. Dal fallimento si gettarono le prime basi dell'aeronautica militare.
Negli anni successivi si dedicò ai problemi meccanici ed industriali attinenti alla fabbricazione ed al commercio di automobili, fondando a Brescia quella che sarebbe diventata la Om e studiò e brevettò delle pompe ad emulsione per l'estrazione dell'acqua da vene profonde. Queste pompe furono largamente adottate dall'esercito italiano nella campagna di Libia.
Durante la guerra si occupò di molteplici opere assistenziali e subito dopo la fine del conflitto si impegnò concretamente in campagne per la rinascita agricola, di cui era un competente ed appassionato sostenitore.
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