I moderni Orfeo ed Euridice di «Il racconto degli Dei»
Si muovono in un nuovo mondo falso che si chiama «Utopia Reale», Pheros ed Euridix, i due protagonisti, ispirati al mito classico di Orfeo ed Euridice, del nuovo romanzo, «Il racconto degli dei», di Vanni De Simone, scrittore di matrice cyberpunk, autore tra l'altro de «La leggenda dei fantasmi», «Cyberpass» e «Il respiro dell'orso bianco». «Romance-script» come viene definito il libro in copertina, «Il racconto degli dei» ha una struttura complicata, che può ricordare quella di un film, sia per la scansione e l'andamento della narrazione, sia per i punti di vista dei personaggi indicati graficamente da macchine da presa (cameras), con didascalie per le ambientazioni (interno o esterno) e con immagini che possono stimolare la fantasia del lettore al quale è richiesto un certo impegno per calarsi nella vicenda.
Il plot si snoda attraverso diverse citazioni attinte da scrittori, registi e saggisti, da Paolo Volponi a George Orwell al Sub Comandante Marcos, ringraziati nell'ultima pagina, che si fondono nel testo creando un corpo unico con le parti originali. Il racconto degli dei continuamente evocato è basato, come spiega l'autore, «su un vero comunicato politico del Sub Comandante Marcos che si ispirò per l'occasione a un mito centro-americano».
Euridix è una prostituta sfruttata da un cialtrone al servizio del potere che verrà eliminato e Pheros, anagramma di Orfeo, è un cantante che si innamora perdutamente di lei, ma, dopo una notte d'amore fantastico, la perde di vista e cerca in tutti i modi di ritrovarla.
«In qualche modo la vicenda del romanzo rispecchia quello che è successo nel mito greco dove l'eroe va nell'Ade tenta di recuperare la donna ma non ci riesce. Nel libro Pheros si cala in una certa realtà dove si trova Euridix ma non riesce a portarla fuori. La perde, però contemporaneamente riesce a immettere nel circuito di questo mondo finto, come se fosse un virus del computer, il racconto degli dei che magicamente distrugge Utopia Reale e si ritorna ad un mondo vero, umano, vivibile» racconta De Simone che con questo romanzo inaugura la collana DeadLine della casa editrice Elemento 115 (www.elemento115.com) che pubblica in ebook e in cartaceo inediti, biografie, testi antichi recuperati, nuove proposte narrative d'avanguardia, saggi e reportage su argomenti d'attualità e contenuti multimediali. Siamo in un non-luogo e non-tempo e dopo l'instaurazione dell'Utopia Reale, ci troviamo nella Città degli Dei, o Machina Dio, in cui si vive in uno stato di perfezione, in apparenza assoluto ma in realtà tirannico e predatorio e la storia si svolge all'interno di una gigantesca auto-illusione in cui solo Pheros e Euridix possono offrire una via di salvezza.
«La Città degli Dei è una metafora del mondo contemporaneo perché rispecchia in maniera trascendente le contraddizioni del nostro mondo. Gli abitanti di Machina Dio è come se non vivessero, come se non si accorgessero della realtà che li circonda. Vivono una realtà irreale. Penso che il mondo attuale sia qualcosa di simile, si vive con gli occhi chiusi, ostaggio di forze che non si riescono a controllare. Gli individui non hanno più il controllo della loro vita che dipende sempre da un qualcos'altro che non è nelle possibilità delle persone» spiega l'autore. «Mi sono ispirato ad Orfeo ed Euridice perché riuscivano ad illustrare esattamente quello che volevo dimostrare e cioè la possibilità di uscire da questa sorta di stato catatonico nel quale si vive. Nel romanzo questo è diventato possibile immettendo all'interno di quella realtà finta un racconto della mitologia maya che non ha un nome e che io ho chiamato 'racconto degli deì» sottolinea De Simone che propone anche l'immagine della Piramide che rimanda alla memoria globale.
Vanni De Simone, Il racconto degli Dei, Elemento 115, pp 211, 15 euro
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