I fotoritratti «a distanza» di Fabiana Zanola, intimi e solidali
Altro che gioco di specchi. Verrebbe da dire un gioco di schermi. Quelli fisici di pc, smartphone e tablet che rendono possibile una connessione virtuale. Attraverso la quale nascono dei ritratti. Nonostante la distanza imposta dal coronavirus tra fotografa e soggetti immortalati.
Non solo. Il progetto a cui, nelle more dell'emergenza coronavirus che sigilla tutti nelle proprie case, ha dato vita la bresciana Fabiana Zanola, porta il suo obiettivo a scrutare gli spazi più privati e intimi delle persone: quelli delle abitazioni in cui tutti siamo confinati dal rischio del contagio. Un modo per conoscere in maniera più immediata i soggetti dei suoi ritratti e cogliere così l'essenza di ciascuno, attraverso quanto raccontano oggetti, spazi, arredi, presenze e assenze.
Tutto è nato dalle prime videochiamate con familiari e amici per compensare la lontananza imposta dalla minaccia del virus. «Li vedevo - scrive Fabiana presentando il progetto - attraverso lo schermo e non riuscivo a smettere di pensare a quanto avrei voluto fermare l’immagine dei loro volti in questo momento preciso, che è la sola che ci è data di vedere, per raccontare questo momento storico così sconvolgente attraverso la storia delle persone comuni». Detto fatto per l'autrice, da 20 anni adepta del clic, divenuto da 4 anche il suo mestiere, che la impegna principalmente come fotografa di eventi e matrimoni. Quei contatti virtuali - una dozzina quelli già cristallizzati attraverso gli scatti - si sono tramutati in altrettanti soggetti di quelli che ha ribattezzato «Ritratti a distanza». Nei quali, cifra dettata dal medium tecnologico impiegato, trova spazio anche un riquadro in cui è immortalata la stessa autrice nell'atto di fotografare.
Al pari del tema delle abitazioni quale luogo da indagare, a Fabiana non era nuova neppure la collaborazione con realtà solidali come Fondazione Ant: suo fu il progetto espositivo Immagini indifese che nel 2017 raccolse a Spazio Contemporanea scatti inediti di grandi nomi della fotografia con finalità benefiche per la fondazione.
La stessa che assieme alla sezione Monte Suello degli Alpini ha scelto per trasformare i Ritratti a distanza in un progetto solidale, in particolare per due realtà che in modo differente sono comunque impegnate nella battaglia al Covid-19: la prima proseguendo nella propria opera a sostegno di chi lotta contro il tumore, la seconda a favore degli ospedali di Gavardo e Desenzano. E così il proegetto fotografico si è anche aperto a una platea di potenziali soggetti, paradossalmente senza confini, di respiro persino internazionale.
Quanti volessero un ritratto a distanza, infatti, non devono far altro che effettuare una donazione di 100 euro ad una delle due associazioni, a propria scelta, e quindi incontrare virtualmente Fabiana Zanola. Dal racconto di come ciascuno sta vivendo questa sorta di quarantena globale, nascerà un nuovo ritratto a distanza.
Le modalità per partecipare al progetto sono semplicissime e tutte ripercorse sul sito della fotografa bresciana.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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