I codici miniati del Museo Diocesano rivivono grazie a «Sigma» e alla tecnologia
La sala dei codici miniati del Museo Diocesano si arricchisce di una nuova installazione permanente: si intitola «Sigma» e sfruttando le nuove tecnologie offre a spettatori e spettatrici un’inedita fruizione di un corpo di opere antico tra i più affascinanti. Il merito della produzione va ad alcune studentesse e a uno studente dell’Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia, laureandi del corso triennale di Didattica dell’Arte per i Musei nell’ambito della disciplina di Multimedialità per i beni culturali.
Di fatto, la camera ipogea che ospita i codici miniati del Museo in via Gasparo da Salò si correda ora di un tappeto sonoro che immerge in una inedita atmosfera, che si prefigge di donare una nuova visione sui codici e sull’ambiente circostante. L’installazione site specific è stata creata da Asia Degli Agosti, Chiara Licotti, Alessandro Mondini, Alice Nicotra e Valentina Rigamonti, coordinati dal professore e sound designer Maurizio Rinaldi.
Rigamonti spiega come l’idea sia venuta dopo aver visionato la sala ipogea dei codici miniati, «che raccontano vere e proprie storie e che presentano decorazioni intrecciate che parlano di origine e di fine, di individualità e di particolarità. In greco la Σ è la diciottesima lettera dell’alfabeto, in fisica è una particella elementare e in matematica una sommatoria. Qui rappresenta il rapporto tra due diverse composizioni, una somma che è commento sonoro ai codici miniati entrando nel senso delle cose».
L’esperienza sonora è preceduta da un video realizzato da Laura Palazzo, anche lei studentessa dell’Accademia SantaGiulia, ma stavolta della scuola di Nuove Tecnologie. Ha lavorato con il supporto della tutor Laura Tonin e il lavoro che è scaturito è ospitato in un altro ambiente, nel quale entrare prima di scendere per la visione dei codici.
«Σ1», il video, ha una durata di 21 minuti e si ispira alla grammatica visiva e iconografica dei codici miniati per offrire nuove prospettive sul tema dell’origine; «Σ2», il tappeto sonoro, dura invece in totale 35 minuti e prende spunto da fonemi e lettere, suoni e brani musicali, ma anche testi scientifici e poesie, per parlare acusticamente di creazione e origine attraverso una rappresentazione antropologica. Entrambi sono visibili e accessibili a visitatori e visitatrici durante gli orari di apertura del Museo Diocesano, dal lunedì alla domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18 (il giorno di chiusura è il mercoledì), con il biglietto di ingresso alle collezioni.
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