Greta Cominelli: «Voglio vivere tra Marte e Venere»
In orbita tra due pianeti, tra due modi di essere, tra la conoscenza di se stessi e del mondo che ci circonda. Esce oggi in versione digitale «Tra Marte e Venere», primo EP della cantautrice Greta Cominelli. Classe 1987, bresciana di nascita e formazione musicale, la cantautrice nelle 5 tracce del suo lavoro d’esordio tratta diversi temi come il contrasto e la complementarietà, amori malati, i pregiudizi e l’emancipazione femminile.
I pezzi sono stati scritti dalla Cominelli, composti, arrangiati e accompagnati con chitarra e voce da Paolo Diotti, in un lavoro a 4 mani che dona al tutto una bella varietà sonora: «Renato arriva dal mondo classico e dalla bossa nova, da lì è nata "Dolci caleidoscopi" - spiega la cantante -, "Sirena in un secchio di vernice" ha il mio zampino, ricorda Jennifer Lopez, Ricky Martin e i successi latini degli anni Duemila con un po’ di rumba, salsa, flamenco; "Lucciola Scarica" si avvicina a sonorità cantautoriali e cinematografiche, come "Trasparente", un brano più acustico. "Red Lipstick", infine, è un tributo alla black music anni ’60 e ’70 della Motown e dintorni».
Lei canta «Voglio vivere tra Marte e Venere», che significa? Questa frase ha diversi significati, tutti riconducibili alla mia sfera personale. Il senso più importante è la voglia di evasione, di potersi e volersi sentire se stesse senza condizionamenti o pregiudizi. C’è un gioco di contraddizioni, siamo fatti di tante componenti anche opposte, ma tutte volte a costruire la nostra persona. Conoscersi di più e interfacciarsi con persone ed energie diverse, esperienze nuove arricchisce, fa bene all’anima. Marte e Venere sono pianeti, ricordano lo spazio, altra cosa che mi affascina moltissimo. Il bisogno di conoscere se stessi è anche alla base di «Trasparente».
La canzone contiene un dialogo con me stessa, ho tratto ispirazione da un pezzo di Christina Aguilera, uno dei miei idoli. Comunicare con se stessi è importantissimo perché noi siamo il nostro migliore amico. È un percorso non facile, è più semplice puntare il dito e giudicare l’altro, invece conoscendoci possiamo imparare tante cose.
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