Google Street View: viaggiare come Kerouac dal divano di casa
Vivesse oggi, forse Jack Kerouac, sarebbe un googler; un fruitore del motore di ricerca di Google. E bazzicherebbe, anziché materialmente la Route 66 da Chicago alla California, virtualmente le schermate Web dei tanti luoghi foto-mappati da Google Street View fruibili su Google Maps e Earth.
Se così fosse, ahinoi, ci saremmo persi il suo capolavoro, quell’«On the road» dattiloscritto tra il 2 e il 22 aprile 1951 a ritmo di bebop «su un’unica striscia di carta (da telescrivente) lunga 120 piedi». Ma ci piace pensare che, se fosse al mondo oggi, il grande scrittore della Beat Generation, non rinuncerebbe ai viaggi fino al Messico, semmai lo farebbe come operatore di una Street View Car, una delle auto con sul tettuccio l’attrezzatura di ripresa fotografica&laser, che il colosso digitale di Mountain View manda per il mondo a raccogliere immagini da rendere fruibili su Internet con immersione a 360° come se si fosse davvero sulla strada.
Auto (e altri marchingegni) come quella che ha iniziato a circolare per Brescia ieri, il 6 settembre, per aggiornare l’ormai un po’ datata mappatura di centro storico e ring (per esempio, l’immagine di piazza Duomo reperibile è datata marzo 2010, con ancora auto parcheggiate e meno tavolini da movida...).
Una data che - per mera casualità (ma niente accade per caso, diceva Jung...) - cade giusto l’indomani del 60esimo di pubblicazione di «On the road», il 5 settembre 1957. E, a proposito di anniversari, stride che il decennale della prima immagine di Street View, ricorso in maggio, arrivi mentre negli Usa si mette in discussione il Viaggiatore per eccellenza: Cristoforo Colombo. In bilico fra iper-politically correct e oscurantismo, scoprendo un po’ tardi che gli States sono nati da un genocidio ai danni delle 500 Nazioni indiane, dopo che statue sono state danneggiate o imbrattate in varie città, a Los Angeles hanno abolito il Columbus Day e a New York progettano di smantellare la statua del Genovese, un cui busto è già stato decapitato.
Per il momento Larry Page, co-fondatore di Google nel 1998 con Sergey Brin, non ha proprie statue per cui temere, benché abbia creato il... Viaggiatore Web partendo dal sogno di mappare il mondo e renderne la visione disponibile a tutti. Il primo prototipo di Street View Car fu collaudato nel 2004; due anni dopo le auto «con occhi digitali» cominciarono a percorrere le vie di San Francisco, Denver, New York, Las Vegas, Miami, e la prima imagery (galleria) di quelle 5 città fu postata sul Web il 29 maggio 2007.
L’on the road post-kerouachiano, insomma, ha 10 anni e segna un’altra mutazione del concetto di viaggio, già mutato grazie alle compagnie di volo low-cost e al turismo - democraticamente, ma spesso ottusamente per modi ed effetti - di massa. La tecnologia lo trasformerà ancor più dei mezzi di trasporto: all’Expo SVVR 2017 (Silicon Valley Vitrual Reality) si è prevista una crescita di diffusione della Realtà Virtuale del 150% entro fine 2017. Se Shakespeare scriveva ne «La tempesta» che «i viaggiatori non han mai detto pur una sola bugia, per quanto gli sciocchi che se ne restano a casa rifiutino di prestar loro fede», oggi Street View (alimentando Google Maps e Earth), dimostra che anche restando a casa si può viaggiare.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato