Giorgia sfodera un concertone davanti ai 3mila del Brixia Forum
Un concertone. Sciolta ed empatica assai più di quanto non ce la ricordassimo, Giorgia sfodera un live di proporzioni generose, coinvolgente e di qualità, grazie alla sua voce tersa, dall’estensione mirabile e al «groove» vibrante. A quest’ultimo, nel Brixia Forum apparecchiato per 3.000 spettatori, contribuiva in maniera determinante una band versatile e di rango decisamente internazionale.
C’è una gran voglia di abbracciare tutti e tutto da parte della cantante romana, che non attinge soltanto dal suo repertorio trentennale, ma ricorre pure a una manciata di cover pop-rock. La canzone con cui apre, «Io fra tanti», esplicita la voglia di sentirsi parte di una comunità e lo stesso si può dire di «I Wanna Dance with Somebody», con cui più avanti omaggerà Whitney Houston. Sul versante delle sonorità il campo si allarga subito, con la ritmatissima «I Feel Love» (cavallo di battaglia di Donna Summer) a cui Giorgia aggancia la sua «Nessun dolore», arrangiata alla stessa maniera dance: un’accoppiata che scatena l’entusiasmo del pubblico. Variano di continuo le luci, cambiano gli abiti della performer (disegnati appositamente per lei da Maria Grazia Chiuri di maison Dior), e muta anche l’atmosfera, introducendo le ballad con «Quando una stella muore».
Giorgia dialoga con il pubblico in maniera divertita (e divertente), improvvisando battute sulla base degli stimoli che le giungono dalla platea, come quando scherza con una donna incinta all’ultimo mese o dice a un bambino che le ha porto un disegno: «Quanti anni hai? Sette?! Dì la verità... ti hanno costretto, a venì qua stasera!». Confida inoltre di aver appena reincontrato, dopo 35 anni, una compagna di scuola bresciana. Quindi si torna a ritmi battenti, con «Vivi davvero», per poi proseguire all’insegna dell’eclettismo, dalla splendida «Gocce di memoria» a «Spirito libero», mentre in temporanea assenza di Giorgia la band si sbizzarrisce attraverso un medley che integra Lenny Kravitz («Fly Away») e Led Zeppelin («Kashmir», «Whole Lotta Love»).
Giorgia riprende sentimentale con «E poi»; passa per un attimo al blues psichedelico di Jimi Hendrix («The Wind Cries Mary»); canta «Oronero», «Atacama», «Un amore da favola», «Come neve»; propone in chiave acustica «L’eternità» e «Per fare a meno di te». Non irresistibili altre cover («Toxic» di Britney Spears e «Don’t Stop the Music» di Rihanna); molto meglio specialità della ditta come «La gatta (sul tetto)», il reggae «Tu mi porti su», la dolcissima «Di sole e d’azzurro». E ancor più l’evergreen «Come saprei» (in modalità collettiva) e la fideistica «Credo», nel crescendo finale.
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