Cultura

Gargnano, quasi una festa per Uto Ughi

Pubblico foltissimo in festa giovedì sera nella Parrocchiale per il concerto del grande violinista.
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Pubblico foltissimo in festa giovedì sera nella Parrocchiale di Gargnano per il concerto del violinista Uto Ughi che, con I Filarmonici di Roma ha offerto una serata intensa e ricca di sorprese. A partire dal programma, in parte cambiato nell'ordine, con la soppressione della Polonaise di Wieniawsky e con la sostituzione del Quarto Concerto di Mozart con il Terzo, per ragioni acustiche. Data l'architettura dell'ampia chiesa del Vantini i suoni si accavallano e per migliorarne la percezione era stata montata una struttura (sorta di conchiglia in materiale trasparente) che circondava l' orchestra sull'altar maggiore.

Ma solo dopo l'esecuzione dell'iniziale Sinfonia n.29 di Mozart da parte de I Filarmonici di Roma, il pubblico ha iniziato ad abituarsi, complici il Mozart geniale, spiritoso ed estatico del Concerto K. 216 ed il nitido, splendido suono di Ughi. La serata è continuata, senza intervallo, con il Preludio e Allegro di Pugnani-Kreisler e l''Introduzione e Rondò Capriccioso di Saint-Saens, reso particolarmente espressivo dall'interpretazione di Ughi.

Alla fine del programma il violinista, scherzando e dialogando direttamente con il pubblico, ha chiesto quale bis sarebbe stato gradito. Poi ha eseguito lo struggente Oblivion di Piazzolla. Ma gli ultimi, incontenibili applausi si sono scatenati dopo la virtuosistica Ronde des lutins di un allievo di Paganini, il bresciano Antonio Bazzini, proposta con umorismo ed estro tzigano da Uto Ughi.
 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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