Cultura

Francesco Gabbani a Breno inaugura il Vallecamonica Summer Music

Il cantante, vincitore di Sanremo 2017, si esibirà allo stadio Tassara. Biglietti ancora disponibili
  • Il concerto di Francesco Gabbani
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È Francesco Gabbani a inaugurare il «Vallecamonica Summer Music» organizzato dal Cipiesse. Il cantautore e polistrumentista carrarese si esibirà stasera, sabato, allo stadio «Tassara» di Breno, alle 21: il concerto si svolgerà anche in caso di pioggia e sono disponibili biglietti da 60 euro nel 1º settore numerato e 40 nel 2º settore non numerato (possono essere acquistati attraverso i circuiti TicketOne e Vivaticket oppure alla cassa del Teatro Giardino; info su www.cipiesse-bs.it).

Approccio da crooner e tratto empatico, pop con disinvoltura, il quasi quarantenne Gabbani è uno di quegli artisti vecchio stampo che ha fatto una lunga gavetta, prima di emergere: il successo è arrivato nel 2016 con la vittoria tra le Nuove Proposte a Sanremo (il brano era «Amen»), bissata nell’edizione successiva tra i Big con «Occidentali’s Karma», vero e proprio tormentone, capace di occupare da protagonista assoluto pure l’estate di quell’anno. Sfiorato il tris all’Ariston nel 2020 (si piazzò secondo con «Viceversa», che sarebbe diventata la title-track dell’ellepì omonimo), durante il lockdown è stato tra i pochi italiani a fare un tour con tutti i crismi (sia pure acustico), portando inoltre a termine il suo quinto album, «Volevamo Solo Essere Felici», che ha raggiunto i primi posti nelle classifiche di vendita di cd e vinili, facendo per contro registrare risultati più modesti sulle piattaforme digitali.

Francesco: c’è discontinuità tra i suoi ultimi lavori?

«Volevamo Solo Essere Felici» restringe il campo rispetto a «Viceversa». È un disco di analisi personale e soggettiva, comunque in continuità con il mio percorso artistico. Se il precedente si confrontava con la percezione altrui, queste canzoni sono piuttosto concepite come un’introspezione psicologica, diretta verso me stesso e le vibrazioni del mio io interiore.

Ci sono state variazioni anche nel metodo compositivo?

Diciamo che sono andato un po’ «alla vecchia»: prima sono nati i testi e soltanto dopo la musica. Così, sul versante musicale, si alternano brani parecchio mossi e carichi di energia con altri più riflessivi. La ricerca dell’armonia, raggiunta in sala di incisione attraverso l’impiego di sezioni d’archi e strumenti veri (non attraverso campionamenti), genera anche una sorta di nuovo colore musicale.

Parlando di felicità: dove si trova?

Per molti è una ricerca rivolta al futuro. Io provo invece a cercarla nel presente, convinto di poterla trovare nelle cose piccole, nella quotidianità, nei singoli momenti da vivere e assaporare fino in fondo.

Che musica ascolta, quando non ne crea di sua?

Ultimamente, soprattutto la classica, riscoperta dopo anni. Più in generale, ascolto davvero di tutto, ed è forse questo il motivo per cui sono in difficoltà quando mi chiedono quali siano i miei riferimenti musicali. Nelle mie canzoni ci sono tantissime influenze derivate in modo spontaneo da ciò che ho ascoltato, ma che non necessariamente hanno un rimando immediato, consapevole o puntuale.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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