Francesco De Gregori e Mimmo Paladino hanno fatto un disco
«Dopo tanti anni passati a fare questo mestiere viene voglia di sporcarsi le mani con arti diverse dalle musica».
A parlare è Francesco De Gregori, che così ha riassunto l'idea alla base del nuovo progetto Anema e core, firmato a quattro mani assieme a Mimmo Paladino, pittore, scultore e incisore di fama mondiale.
Dall'incontro tra i due artisti, curiosi di esplorare territori esterni a quelli normalmente frequentati, è nata quella che il cantautore romano ha definito come una edizione d'arte («e per carità non chiamatelo cofanetto» ha aggiunto) in cui la xilografia originale di Mimmo Paladino fa da contenitore ad una seconda opera d'arte, il vinile con due versioni (acustica ed orchestrale) della canzone Anema e core, titolo tradizionale della cultura musicale napoletana, cantata da De Gregori e dalla moglie Chicca che per registrare sono andati in Inghilterra, a Bath, nei Real World Studios di Peter Gabriel.
«Io e Mimmo siamo amici da tanto - ha detto sempre il cantautore, che lo scorso anno era venuto a Brescia per vedere la mostra Ouverture - e quando abbiamo cominciato a pensare di fare qualcosa insieme, abbiamo convenuto che non poteva trattarsi solamente di una copertina, che poi sarebbe stata stampata in modo industriale e cioè male».
Così è stato che i due hanno deciso di pubblicare l'opera in 99 esemplari esclusivi (numerati e firmati da Paladino e da Francesco e Chicca De Gregori) dedicati agli amanti dell'arte e ai collezionisti. Per il mese prossimo, invece, dello stesso progetto sarà pubblicata anche un'edizione commerciale, sempre numerata e distribuita in cinquecento copie, ma con una copertina differente.
«In un mestiere come il mio - ha detto De Gregori - dove si lavora spesso in base alla prevedibilità del mercato discografico, interpretata a torto come garanzia, è importante buttare anche il cuore oltre l'ostacolo». La xilografia è stata realizzata in una storica stamperia romana, quella dei Fratelli Bulla, tra carta, torchi e colla e in un ambiente molto lontano dal concetto di musica e arte digitale. «Paladino è una sorta di Virgilio - ha detto De Gregori - da cui io, nei panni di un Dante, mi faccio condurre in un viaggio attraverso l'arte. Dovessi rinascere forse farei il pittore, ma non potendolo fare in questa vita, chissà che il percorso con Mimmo non ci porti altrove ancora».
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