Francesca Michielin a Brescia: «Amo molto la Latteria Molloy»
Stasera Francesca Michielin fa tappa a Brescia, alla Latteria Molloy (in via Ducos 2, alle 22; ingresso 22 euro, info su www.latteriamolloy.it), dove si esibì alla vigilia dell’appuntamento festivaliero e dove torna con entusiasmo per la data zero della nuova tournée («di20are live»).
L’abbiamo intervistata mentre è impegnata nelle prove dello show. Francesca, di nuovo a Brescia ... Amo molto la Latteria Molloy. È un club dove mi sento a casa mia, a contatto con un bel pubblico, con una buonissima resa acustica. Il luogo ideale da dove partire.
Per arrivare dove? Adesso ho soprattutto voglia di suonare e di cantare. Lo volevo fare con una cornice diversa rispetto all’inverno scorso: con me ci sono infatti quattro polistrumentisti che garantiscono un sound più energico; la componente elettronica resta, ma le sonorità indulgono in maniera decisa al rock. D’altronde avere il pubblico vicino, come accade nei club, spinge a lasciarsi andare, a far uscire l’anima. E in me c’è ancora un po’ della bassista di un trio punk, qual ero agli esordi...
Il live sarà la ripresa del tour invernale o ci saranno novità? Più che un’evoluzione, sarà una sintesi del mio percorso. Dopo un anno in giro, mi sembra giusto chiudere il cerchio tirando fuori il meglio, prima di passare ad altro. Le novità sono soprattutto sul piano dei suoni.
Prima di Sanremo ci avevi confessato il tuo amore per Morricone e l’aspirazione a comporre colonne sonore per il cinema. A Venezia, alla conferenza stampa di «Piuma"»- film di Roan Johnson in Concorso, a cui hai prestato il brano principale - sembravi a tuo agio nell’ambiente. Ma questo è un passaggio intermedio: c’è in progetto una colonna sonora tutta tua?
Studio per arrivare lì: è il mio obbiettivo. Sono sicura che succederà, ma voglio fare un passo alla volta. Comunque quella del cinema è una dimensione che mi piace molto.
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