CulturaStorie

Fra Stefano Bordignon: «I miei video-pensieri, da YouTube a libro»

Daniele Piacentini
È uscito il volume «Abbi cura di te»: il frate youtuber dell’Annunciata raduna pensieri, preghiere e riflessioni spirituali
Fra Stefano con il suo nuovo libro
Fra Stefano con il suo nuovo libro
AA

Da YouTube alla carta stampata, sempre alla ricerca di «una giornata di sole, da non perdere mai, lungo il cammino della vita».

«Abbi cura di te», la frase con cui fra Stefano Bordignon saluta i follower (oltre 750mila) al termine di ogni video sul canale «Fra Stefano», è anche il titolo del primo libro del Servo di Maria, 52 anni, nativo di Desenzano, che dal 2018 è parte della comunità che vive il convento dell’Annunciata, sul Monte Orfano di Rovato (Piemme, pagine 192, euro 18,90).

Fra Stefano, come nasce l’idea del libro?

Sono partito dall’incontro con le tante persone incontrate sul web dal 2021 a oggi: dalla meditazione al perdono, dalla ricerca della verità alle relazioni quotidiane, l’obiettivo è quello di far fiorire il bene che è presente dentro di noi, entrando nel profondo dell’esperienza umana per portarvi luce. Una sorta di accompagnamento nel cammino spirituale per attraversare tempi difficili, rivolto a chi vuole ritagliarsi un momento di pace e riprendere contatto con il proprio io più profondo.

Dal web alla carta stampata: un salto non banale. Quali sono le principali differenze riscontrate nei diversi media?

Non sono uno scrittore, ma dopo avere ricevuto tante sollecitazioni in questa direzione, ho provato a raccogliere i pensieri che avevo già elaborato per renderli accessibili e meditabili. YouTube è un mezzo molto diretto ma veloce, mentre il pensiero necessita di tempi di meditazione più lunghi. Provo comunque a legare due mondi che a volte sono separati, oltre a cercare di dare spunti di riflessione a chi, per tanti motivi, non vuole, non può o non sa utilizzare lo strumento informatico.

Come è strutturato il libro?

Ho cercato di immaginarlo come un cammino, da fare insieme. Tutto parte da un processo di cura personale, ma non ci si può fermare a un livello meramente intellettivo. Non sono interessato solo a fornire informazioni o a dare una conoscenza generale umanistica, quanto più una possibilità concreta, per ogni persona, a mettere mano davvero alla propria vita, con consigli pratici, esercizi e anche alcune provocazioni per implementare e fare intimamente mio quello che intellettivamente posso anche avere recepito. La difficoltà è fare diventare questi pensieri una parte integrante di me stesso e del mio cammino.

Nel volume ritorna, più volte, la necessità della cura e del perdono, in un mondo sempre più veloce e votato al fare.

La cosa più difficile, nell’attuale società, è rendere più ricche e profonde le nostre vite, capire come concretamente sentire la vita che si trasforma e si fa più bella. Il primo consiglio è quello di dare spazio alla propria vita interiore, senza proiettarsi sempre sul fare; la vita spirituale, fortunatamente, non è un lavoro, quanto riuscire a essere in contatto e presenti pienamente a noi stessi.

Quali strumenti ci sono, al riguardo, nel libro?

Ci sono la preghiera, il valore del silenzio, la riflessione, l’attenzione verso la guarigione dell’anima di fronte alle provocazioni della vita, l’importanza del perdono come medicina dell’anima verso noi stessi e verso gli altri. Si cerca di lenire, in sostanza, la spaccatura tra interiorità e il nostro essere nel mondo.

Quanto c’è di personale e autobiografico nel libro?

Molto, a partire dal messaggio cristiano che per me è spiritualità concreta, non si estranea dalla realtà, dal mondo e dal corpo, ma è dentro il mondo. Integra il nostro essere personale e sociale, si radica in Gesù Cristo. Questo, per me, fa la differenza: non è sufficiente raggiungere il vuoto interiore se ci fermiamo lì. Non sono teorie astratte ma è la vita, a partire dalla mia personale e dal mio vissuto. Parlo apertamente delle ragioni perché io sono cristiano, non per tradizione ma per scelta consapevole. Nella figura di Gesù Cristo c’è l’espressione più alta di come vivere la propria vita concreta, relazionale e rivolta verso l’eternità.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@I bresciani siamo noi

Brescia la forte, Brescia la ferrea: volti, persone e storie nella Leonessa d’Italia.