«Carmine, storie di ieri e di oggi»: il cuore di Brescia in fotografia

La Redazione Web
Il Museo Nazionale della Fotografia di Brescia punta a coinvolgere gli abitanti del quartiere (e non solo): consegnando le proprie fotografie, queste verranno reinterpretate in chiave contemporanea
Vicolo Borgondio in uno scatto replicato da Riccardo Palazzani - © www.giornaledibrescia.it
Vicolo Borgondio in uno scatto replicato da Riccardo Palazzani - © www.giornaledibrescia.it
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Si intitola «Carmine, storie di ieri e di oggi» il nuovo progetto che il Museo nazionale della fotografia di Brescia, in contrada del Carmine 2/A, ha deciso di lanciare in questi giorni per offrire ai cittadini e alle cittadine un ritratto fotografico del quartiere storico nel cuore della città. Lo fa chiedendo direttamente agli abitanti un contributo: condividere con il museo le proprie fotografie del Carmine, che verranno scansionate per allestire un’esposizione all’interno della sede museale.

Il progetto

Il progetto è nato per volontà del Museo della fotografia, che partendo dagli scatti conservati al suo interno e sfruttando i propri soci fotografi, ha deciso di reinterpretare gli scatti dei luoghi più iconici del quartiere. Lo aveva già fatto lo scorso anno con la mostra-progetto «Via Milano tra passato e presente», allestita presso la Casa del Quartiere.

L’obiettivo, fanno sapere, è quello di raccontare la storia del quartiere e delle sue trasformazioni partendo dalle fotografie, toccando temi architettonici, urbanistici e sociali.

Coinvolgimento

Uno scatto del 1975 di Vicolo Borgondio, di Piero Manenti - © www.giornaledibrescia.it
Uno scatto del 1975 di Vicolo Borgondio, di Piero Manenti - © www.giornaledibrescia.it

Insieme al Consiglio di Quartiere Centro storico Nord, il museo sta chiedendo l’aiuto agli stessi abitanti del Carmine e a tutti coloro che vogliono condividere momenti della loro vita legati ad esso: si possono dunque consegnare al museo le proprie fotografie di famiglia, che una volta raccolte verranno scansionate e catalogate e rese ai proprietari. Hanno anche dato la loro adesione al progetto numerose realtà del quartiere.

«La valorizzazione dell’identità del quartiere – spiega il Museo – vogliamo che passi anche dai racconti di quartiere come restituzione alla comunità, di cui ci sentiamo parte attiva, consapevoli che la storia del patrimonio artistico, culturale e del tessuto sociale che amiamo non debba andare perduta». Per questo, gli organizzatori chiederanno a chi lascia le immagini anche un contributo video con i propri ricordi.

Fasi del progetto

Il Museo – spiegano gli organizzatori – si sta occupando di reperire fotografie del quartiere che vanno dal 1940 al 1990 tramite archivi, associazioni e soprattutto dalle famiglie del quartiere.

Sabato 5 aprile si terrà l’incontro con gli abitanti: verranno allestiti al museo dei set fotografici in cui i residenti del quartiere potranno farsi ritrarre e avere la possibilità di essere intervistati (una volta data la disponibilità). I soci del museo poi provvederanno a replicare gli scatti, realizzando dei testi storici di accompagnamento. Successivamente si terranno le interviste che saranno presenti nella mostra fotografica, e infine, verrà pubblicato un volume.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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