Cultura

Festivaletteratura di Mantova: tracce bresciane fin dal primo giorno

L'incontro «Il medioevo di Chiara Frugoni» è in programma il 7 settembre alle 19, con Duccio Balestracci e Virtus Zallot
La storica Virtus Zallot, da anni vive in Valcamonica
La storica Virtus Zallot, da anni vive in Valcamonica
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Tracce bresciane al prossimo Festivaletteratura di Mantova (7-11 settembre), con un incontro in memoria di Chiara Frugoni, la medievista di fama internazionale, con origini bresciane, scomparsa a Pisa (dove era nata il 4 febbraio 1940) il 9 aprile di quest'anno. Nel giorno di apertura del festival mantovano, mercoledì 7 settembre, a Palazzo Ducale (Basilica Palatina di Santa Barbara) alle 19 si terrà l'incontro «Il medioevo di Chiara Frugoni» (ingresso 7 euro).

«Ci sono studi storici in grado di illuminare un'epoca e i suoi protagonisti; i più riusciti - si legge nella presentazione dell'incontro mantovano - riescono persino nell'impresa, per niente scontata, di renderla contemporanea agli occhi dei lettori senza venir meno al rigore della ricerca. A Chiara Frugoni spetta il merito di aver arricchito la nostra conoscenza del Medioevo grazie a una brillante attività scientifica, tanto incentrata sulla vita quotidiana, gli usi e le abitudini di un millennio che ancora oggi non smette di affascinarci, quanto su alcune delle sue figure più rappresentative». Saggi come Una lontana città o quelli dedicati a San Francesco e al francescanesimo hanno segnato gli studi medievistici contemporanei. Duccio Balestracci (Stato d'assedio) e Virtus Zallot (Sulle teste nel Medioevo) ricordano al Festival l'amica e studiosa - di cui è in uscita postumo «A letto nel Medioevo» - ripercorrendo alcuni dei temi fondamentali della sua ricerca».

Chi è Virtus Zallot

Originaria della provincia di Belluno, da tempo risiede in Valle Camonica ed è docente di Storia dell'arte Medievale all'Accademia Santa Giulia di Brescia. Si è laureata presso lo Iuav di Venezia e dal 2010 al 2020 ha insegnato anche Pedagogia e didattica dell'arte. Svolge attività di ricerca e divulgazione, studiando l'arte, gli immaginari e le mode medievali attraverso fonti iconografiche e letterarie, ideando progetti di promozione e valorizzazione del patrimonio artistico, redando materiali divulgativi e organizzando eventi e laboratori didattici su incarico di enti pubblici e scolastici.

Collabora con il Distretto Culturale della Comunità Montana della Valle Camonica, è formatrice per La Scuola SEI e componente del Comitato scientifico del Festival culturale Oltreconfine. I suoi saggi «Con i piedi nel Medioevo. Gesti e calzature nell'arte e nell'immaginario» (Il Mulino, 2020) e "Sulle teste nel Medioevo. Storie e immagini di capelli" (Il Mulino, 2022) esplorano attraverso lo studio della rappresentazione di gesti, calzature e capi d'abbigliamento, ruoli, linguaggi e gerarchie sociali di un'età piena di fascino.

Chi è Duccio Balestracci

Già docente di Storia medievale presso il Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell'Università di Siena, classe 1949, ha firmato numerosi studi sull'Italia e l'Europa nell'Alto e nel Basso Medioevo. Tra i motivi ricorrenti della sua ricerche vi sono le eco del Medioevo nella costruzione dell'identità italiana, la condizione delle classi subalterne, le feste cittadine, l'espansione dei centri urbani, i rapporti tra i viaggiatori medievali e le culture diverse dalla propria (esemplare, a tale proposito, la monografia del 2008 «Terre ignote strana gente»). Notevoli anche i suoi lavori su guerre, condottieri e battaglie epocali. Le sue ultime monografie sono: «La battaglia di Montaperti» (Laterza, 2017) e «Stato d'assedio. Assedianti e assediati dal Medioevo all'età moderna» (Il Mulino, 2021).

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