Cultura

Festival pianistico 2016 nel segno di Mozart, Haydn e Clementi

Torna in aprile il Festival pianistico internazionale di Brescia e Bergamo: il programma preliminare dedicato a Mozart, Haydn e Clementi
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«Tre volti del classicismo: Mozart, Haydn, Clementi». 

È il tema della 53ª edizione del Festival pianistico internazionale di Brescia e Bergamo, il cui programma preliminare è stato presentato ieri dal presidente Andrea Gibellini e dal direttore artistico Pier Carlo Orizio con il sindaco Emilio Del Bono e il vicesindaco Laura Castelletti.

L’inaugurazione, nel 2016, spetta alla città orobica, il 25 aprile con la Swedish Radio Symphony Orchestra diretta da Daniel Harding (pianista Maria João Pires). Al Grande, primo appuntamento il 27 aprile con la Filarmonica del Festival diretta da Umberto Benedetti Michelangeli, solista il pianista Federico Colli. 

Ritornerà il premio intitolato ad Arturo Benedetti Michelangeli, che l’anno scorso non era stato assegnato. «Sarà offerto - ha annunciato Giovanni Trerotola, a nome della Fondazione Cab - a due personalità musicali: ad un grande già affermato e (novità) anche ad un giovane promettente». 

Il cartellone di Brescia sarà arricchito da un ulteriore concerto sinfonico (per il quale manca solo la firma del contratto), che sarà, ha assicurato il direttore, di straordinaria importanza. 

Maestro Orizio, l’anno prossimo il pubblico del Festival potrà apprezzare molti nuovi interpreti: può presentarli?
Premetto che il nuovo cartellone si preannuncia particolarmente ampio e rappresentativo per quanto riguarda i pianisti. Accanto a celebrità come Grigory Sokolov, Yuja Wang, Alexander Lonquich e Mitsuko Uchida abbiamo invitato alcuni dei giovani solisti più interessanti dell’odierna scena internazionale. Penso in particolare al bulgaro Evgeni Bozhanov, solo quarto al Concorso Chopin del 2010, ma in effetti vincitore morale se consideriamo l’originalità delle sue interpretazioni e la carriera che ha fatto. Anche il francese David Fray è un pianista da seguire. Inoltre, nel concerto conclusivo di Bergamo, si ascolterà Dmitry Masleev, recente trionfatore del Concorso Ciajkovskij. Accanto a loro non mancheranno giovani italiani di grande talento come Beatrice Rana e i nostri concittadini Federico Colli e Mauro Bertoli. 

Accanto a Mozart e Haydn avrà grande rilievo Muzio Clementi: è stato facile convincere i solisti a mettere in programma sue musiche? 
Specialisti come Alexander Melnikov e Ronald Brautigam hanno risposto con grande entusiasmo. Anche Bertoli e Ilia Kim proporranno alcune Sonate. C’è poi la novità di uno speciale «Progetto Muzio Clementi», con i Conservatori di Brescia e Bergamo. Sarà interessante vedere come reagiranno gli studenti di piano che di solito associano il nome di Clementi alle Sonatine per principianti o all’impegnativo studio del «Gradus ad Parnassum». Vogliamo invece dimostrare che, al di là dei pezzi d’obbligo, Clementi ha scritto pagine degne di stare accanto ai classici. Aggiungo che in passato pianisti leggendari come Benedetti Michelangeli e Vladimir Horowitz hanno avuto un occhio di riguardo per il maestro italiano a cui si deve riconoscere un ruolo fondamentale nello sviluppo della tecnica pianistica tra Sette e Ottocento. I tre concerti del Progetto Clementi si terranno al Salone Da Cemmo. 

Sul versante dei concerti sinfonici la Filarmonica del Festival si conferma protagonista... 
La nostra orchestra si presenterà anche con illustri direttori ospiti, come Umberto Benedetti Michelangeli e Luigi Piovano, che non è solo il primo violoncello dell’Orchestra di Santa Cecilia ma anche un brillante coordinatore di ensemble d’archi. Segnalo altresì i concerti della Chamber Orchestra of Europe guidati da Vladimir Jurowski e dell’Orchestra Lorenzo da Ponte ideata da Roberto Zarpellon. In un festival dedicato all’epoca di Mozart non poteva mancare il ritorno di Lonquich, grande cultore del maestro salisburghese, presente in quest’occasione nella duplice veste di pianista e direttore alla testa dell’Orchestra dei Pomeriggi Musicali.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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