Festa della Radio: rock e simpatia toscana ed è Zen Circus show
«Più voi fate casino, più noi facciamo casino». Rock e simpatia toscana, tirate esistenziali e cantilene dissacranti, perfino canotti e squali gonfiabili per improvvisati giochi senza frontiere in platea: è ricco e vario lo show con cui gli Zen Circus chiudono, proprio alla Festa di Radio Onda d’Urto, un tour trionfale, prima di concedersi due anni di pausa e dedicarsi - ciascuno dei quattro componenti per conto suo - ai propri progetti personali. Venti le canzoni in scaletta, dall’apertura con "La terza guerra mondiale" ai bis che puntano sul ritmo sincopato di "L’anima non conta" (di lancinante bellezza) e su "Viva".
In mezzo pagine che per le quasi 5000 persone assiepate nell’area, in buona parte trentenni e quarantenni, hanno il sapore del perfetto resoconto generazionale, da "Catene" a "Il mondo come lo vorrei", da "Andate tutti affanculo" a "Vent’anni" E sulle note divertite di "Ragazzo eroe" va pure in scena la stravagante gara di canotti che si disputa sulle teste degli spettatori (e con il loro indispensabile aiuto) tra il frontman Appino e Maestro Pellegrini (il chitarrista), che si fronteggiano a colpi di squalo: vince il primo, ma in realtà vincono tutti i presenti. Per il Circo Zen un arrivederci sontuoso.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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