Fabrizio Moro va oltre Sanremo e conquista piazza Loggia
Pop appassionato e di buona qualità: Fabrizio Moro non ha sfigurato in uno spazio musicalmente blasonato come Piazza Loggia, in cui c’erano fan accampati sin dal mattino, manco fossimo al red carpet di Venezia.
Alla fine gli spettatori sono 1500 e si fanno sentire: trentenni, in prevalenza, ma ci sono giovanissimi e pure capelli grigi, sintomo di una dimensione popolare e intergenerazionale costruita negli anni e fortificata con la vittoria a Sanremo 2018.
Lo stile di canto è un impasto di urlato e di sussurrato, a cui difettano perlopiù registri intermedi: è il modo (intelligente) con cui Moro sopperisce a qualità vocali non eccezionali, trovando però l’abito più adatto a vestire racconti che attingono dalla cronaca nazionale e dal suo vissuto, che emerge in brani come «Tutto quello che volevi», «L’inizio», «Soluzioni», «Libero», «Ognuno ha quel che si merita».
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