Fabio Volo presenta il nuovo romanzo in un San Barnaba sold out
Riflessioni sulla vita e sulla crisi dell’età di mezzo, battute fulminanti. È un Fabio Volo spumeggiante quello che al San Barnaba per la rassegna «Dopo Librixia» presenta il suo ultimo libro, il tredicesimo, «Tutto è qui per te», edito da Mondadori, intervistato da Isabella Fava. Un San Barnaba gremito ma già lo si intuiva dalla lunghissima fila all’esterno dell’auditorium che arrivava fino a via Crispi. Tanto che non tutti riescono a entrare perché la sala è ben presto sold out.
Le Volo fan sono quasi tutte donne, lo accolgono con un applauso caloroso quando sale sul palco. «Potremmo fare due turni, come si usa oggi», ironizza lui strappando risate.
Protagonista dell’ultima fatica letteraria è Luca, un cinquantenne che affronta la classica crisi di mezza età. Un giorno per caso incontra Lucia, la sua fidanzata di quando aveva vent’anni. Il loro era stato un amore da film. Adesso lei ha una figlia e si sta separando dal marito. E se provassero a tornare al punto dove si erano fermati?
Tra citazioni dantesche («Luca è nel mezzo del cammino di nostra vita. Ho pensato a come si potesse raccontare questa situazione e il mondo contemporaneo e ho scelto le storie d’amore»), passaggi veloci dal serio al faceto («Luca si occupa di vini. Ho pensato se pubblicizzo qualcosa in radio, come brand di vini, poi mi arrivano regali. Di vini io capisco poco, soprattutto dal secondo bicchiere in avanti»), Fabio Volo ricorda anche papà Giovanni, panettiere, scomparso nel 2015. In un’intervista al Corriere della Sera ha annunciato che riaprirà la panetteria di famiglia: la forneria dei Bonetti (questo il verp cognome del conduttore, ndr), che sorgeva in viale Venezia, tra una concessionaria e un negozio di ferramenta.
Volo considera il regista Silvano Agosti «un secondo padre. Veniva in panetteria, comprava il pane e mi allungava un libro». Ancora oggi si stupisce di essere uno scrittore di successo. «Ognuno di noi ha delle caratteristiche che non vengono fuori se non si è messi di fronte agli stimoli giusti. Io ho avuto un padre addolorato e silenzioso anche per i problemi economici che dovevamo affrontare. Cercavo di decodificare quei silenzi e ancora oggi mi commuovo quando penso ai sorrisi strappati a quel padre silenzioso», ha confidato al pubblico del San Barnaba mettendo a nudo il suo lato emotivo. Che è tutt’uno con l’ironia: un mix inconfondibile di pragmatismo e voglia di sognare sempre a occhi aperti.
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