Cultura

Energia, passione e tenerezza nel sontuoso live di Jovanotti

Entusiasmo e voglia di ballare al grande show di Lorenzo, che stasera replica al PalaGeorge di Montichiari
  • Jovanotti dal vivo al PalaGeorge
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Sera e festa sono cosa sua. Perché risultasse chiaro a tutti, Jovanotti ieri ha cominciato il suo show al PalaGeorge di Montichiari con due brani dell’ultimo disco («Lorenzo 2015 cc») che sono un grido di battaglia: prima «E non hai visto ancora niente» con citazioni apertamente «bladerunneriane», poi «Sabato».

Scenografie coloratissime, iper-tecnologiche, sontuose: lo schermo tridimensionale è diviso in triangoli; il palco invade la platea dove è pigiato il pubblico in piedi, cuore pulsante di un corpo invaso dalla voglia irresistibile di ballare, mentre quello seduto in tribuna è una cornice solo leggermente più composta.

L’obiettivo dichiarato dell’artista (che alterna abiti con frange - a metà tra un pellerossa e un cantante di rockabilly - e calzoni in pelle multicolori) è quello «di lasciare il segno»: il Lorenzo della maturità artistica non trascura alcun dettaglio e presenta una confezione impeccabile, con una scaletta fissa, in aderenza ad una messa in scena tirata come un meccanismo ad orologeria.

Nessuna sorpresa, dunque? Il dubbio della vigilia era proprio questo: se non fosse presto per un’auto-celebrazione; se non corresse, Jovanotti, il rischio della maniera. Nulla di tutto ciò: timori spazzati via con un’esibizione avvolgente, piena di energia e passione, con una grande anima.

Lorenzo si mette a disposizione della sua «tribù che balla», che si agita, che canta a squarciagola; e con quella, supportato da una band di fuoriclasse, supera i propri limiti vocali e lascia che le onde sonore e quelle emotive si contaminino a vicenda, impastate con la sua personale storia in musica, che ha l’ambizione di intercettare i sentimenti della gente. E ci riesce, con qualità e profondità. 

Si replica stasera, alle 21, eplica, infatti, oggi alle 21, ancora al PalaGeorge di via Falcone.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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