Ecco i poliziotteschi bresciani che davvero Quentin Tarantino non può perdersi
La città freme per l’arrivo di Quentin Tarantino e nell’attesa di sentirlo parlare di film cult più o meno noti a partire dal suo saggio «Cinema Speculation», torna in mente la stagione d’oro dei poliziotteschi bresciani. Anni difficili, quando riecheggiava sull’asfalto lo stridere degli pneumatici e la finzione dal gusto popolare si faceva veicolo di messaggi sociali per sciogliere le tensioni politiche degli anni di piombo.
Cinefilo doc, c’è da scommettere che il regista americano sussulterebbe dinanzi a quei tesori nascosti, girati a Brescia negli anni Settanta e di recente riscoperti dall’Associazione Nazionale Polizia di Stato. Come anche che, se fosse passato di qui all’epoca avrebbe di certo preso parte alla realizzazione, magari come giovane comparsa, e i set di Roberto Infascelli, Massimo Dallamano e Achille Rizzi lo avrebbero ispirato quanto le sale cinematografiche dell’Hollywood Boulevard e della Sunset Strip, culle del suo battesimo da spettatore.
Oggi novello sessantenne (ha spento sei decine di candeline il 27 marzo scorso) il cineasta racconta nel libro che la sua infatuazione per la settima arte nacque in tenera età, proprio sul finire degli anni Sessanta, quando la madre lo portava abitualmente a vedere doppi spettacoli dove proiettavano film di ogni genere, senza timore per le forti emozioni. Da «Bullit» e «Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo!» in avanti, la strada del piccolo Quentin verso «Le iene» e «Pulp fiction» venne segnata. E chissà che il destino non riservi, al cinefilo in età matura, un bivio che indica Brescia non solo come tappa, ma come sosta per apprezzare i nostri poliziotteschi e magari interessarsi ad una serie di titoli inediti ritrovati di recente, in attesa di valorizzazione.Ecco, dunque, un promemoria dei titoli imperdibili ad uso di Quentin Tarantino e di tutti coloro che, incontrandolo in città, volessero farsene ambasciatori.
«La polizia sta a guardare» (1973) di Roberto Infascelli
Il film vede protagonista Enrico Maria Salerno nei panni del funzionario Cardone, giunto in una città stretta nella morsa della criminalità, tra rapine e sequestri e rapimenti. Location riconoscibili sono il centro storico, lo Chalet del Castello, l’Autosilo 1, il palazzo
Lucchini di via Oberdan, il quartiere Don Bosco, Brescia Due e la tangenziale sud al tempo in costruzione.
«La polizia chiede aiuto» (1974) di Massimo Dallamano
Girato prima della Strage di Piazza della Loggia, è un giallo macabro, definito «polizio-thriller». Cuore della vicenda sono le indagini sulla morte di una giovane che aprono uno scenario dove emerge un giro di prostituzione minorile legata al mondo della politica. Nei ruoli del commissario Silvestri e del sostituto procuratore Vittoria Stori gli attori Claudio Cassinelli e Giovanna Ralli, in azione tra Broletto, piazza Duomo, piazza Vittoria, la Stazione, Brescia Due e Ponte Crotte, mentre sullo sfondo sembrano riconoscibili scorci del lago d’Iseo e delle cave di Botticino.
Gli inediti da riscoprire
Una serie di film girati in pellicola 16 millimetri - la cui realizzazione fu promossa a scopo didattico negli anni Settanta dalla scuola Pol.G.A.I. - raccontano storie tutte da riscoprire. Questi alcuni titoli: primo tra tutti «113 risponde», del 1977, diretto dal noto regista bresciano Achille Rizzi, poi «Con la Polizia per salvare un patrimonio di cultura e di storia», «Fascicolo per un minore», «Squadra Volante Le Pantere», «La Polizia contro l’inquinamento», «Polizia 2000, oggi».
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato