Diego da Brescia al set di 300: l'alba di un Impero
Mark Canton, celebre produttore hollywoodiano (vi dicono qualcosa Batman o il 3D Piranha?) divide i film in due grandi categorie «culinarie»: i film «cappuccino», quelli che solitamente fanno incetta di premi, gli Oscar su tutti, e ti vedi più volte, anche seduto comodamente a casa, davanti appunto, a un cappuccino e i film «popcorn», le pellicole evento che portano un sacco di gente al cinema, munita di confezioni giganti di popcorn.
Diego Biello, 28 anni, natali romani, veronese d’adozione, studi bresciani - si è laureato nel 2009 allo Stars della Cattolica di Brescia - l’ha sentito ripetere più volte a Canton per il quale ha lavorato come assistente, sul set bulgaro di «300: l’Alba di un Impero», sequel e prequel (racconta il prima e il dopo) del campione di incassi «300». Anche il nuovo film, che esce oggi in tutte le sale italiane, è tratto dal romanzo a fumetti di Frank Miller, «Xerxes».
Sei mesi negli studi di Nubuyana, in Bulgaria, tra l’estate e la primavera del 2012, e poi a Londra, per girare le scene subacquee, negli studios in cui era allestito il set di Harry Potter.
Canton è uno dei produttori del nuovo capitolo della saga epica, diretto da Noam Murro (il regista del primo, Zack Snyder, è rimasto a bordo in veste di produttore e sceneggiatore): dopo la morte di Leonida, re di Sparta e dei suoi valorosi guerrieri nella battaglia delle Termopili, il prode generale ateniese Temistocle guida l’intero esercito greco in una epocale battaglia contro le forze persiane capeggiate da Serse, l’uomo trasformato in Dio, e da Artemisia, vendicativa comandante della Marina persiana.
Diego Biello ha conosciuto Canton ai tempi di «Letters to Juliet», pellicola uscita nel 2010 con Amanda Seyfried e Vanessa Redgrave. Girato a Verona, patria di Giulietta e Romeo, dove si trova una delle due sedi (l’altra è a Milano) dell’associazione Cinema Giovane, che produce cortometraggi su tematiche sociali coinvolgendo anche i ragazzi delle scuole, di cui Diego è presidente: «Il location manager del film - racconta Diego - che aveva letto dell’associazione su un giornale, mi ha coinvolto nel set di Letters to Juliet. Ho lavorato con Canton, che era uno dei produttori del film, ma in modo più marginale». Poi, di set in set, il sodalizio professionale con il produttore americano è continuato: «Negli studios di Nubuyana - racconta Biello - c’erano quattro capannoni, di cui uno adibito a palestra per gli attori che, impegnati in un film molto fisico, avevano bisogno di parecchio allenamento».
Diego ha così trascorso parecchie ore fianco dei protagonisti del film e gli aneddoti non mancano. Come le spaghettate, tra un ciak e l’altro con Rodrigo Santoro che interpreta Serse: «È di origini italiane e parla molto bene la nostra lingua, mentre Eva Green, che interpreta la combattiva Artemisia, ha una passione per il vino rosso del Belpaese».
Diego era a Londra il 26 febbraio per l’anteprima mondiale, mentre il 4 marzo c’è stata l'anteprima evento a Los Angeles con tutto il cast. Ma è a fianco di Canton anche su altri progetti, sempre su soggetti storici: «Sto lavorando con lui per due sceneggiature che parleranno del giovane Giulio Cesare e di Amerigo Vespucci».
Paola Gregorio
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato