Dal put al’aqua, dal’aqua al put
Fabrizio Galvagni
I dialetti, che al tempo sono legati, il cui mondo è espressione e voce di comunità ristrette e circoscritte, faticano a sopravvive e in un pianeta in cui tutto si uniforma, si appiattisce
Un ponte in un parco - Foto/Pixabay
La vita degli individui, ma anche quella delle civiltà umane, vive in un necessario equilibrio di tempo e di spazio: gh’è tat dal put al’aqua compagn che dal’aqua al put. O almeno così dovrebbe essere. La nostra epoca – quella «della globalizzazione» – ha creato un netto disequilibrio a favore dello spazio: il pianeta è ormai un villaggio globale, rannicchiato sull’orizzonte del presente, che dilata lo spazio e castiga il tempo. I dialetti, che al tempo sono legati, il cui mondo è espressione e
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