Dialèktika

Ugly, pretty o söbry? Il privilegio delle ciabatte

Fabrizio Galvagni
La generazione Z parla del privilegio dell’essere brutti, ma il dialetto già lo prevedeva: Gnà bel gnà belèt sensa difèt
Un paio di ciabatte
Un paio di ciabatte

L’ultima novità degli zoomer, la generazione Z dei nati a cavallo del Duemila, è l’ugly privilege, ovvero il privilegio di essere brutti. Noi vecchi – e non da oggi si dura fatica a entrare in sintonia con quel che ci giunge dalle giovani generazioni: «Che c’è mai di così bello ad essere brutti?». L’ugly privilege attesterebbe che non essere idoli di bellezza, o addirittura appunto essere brutti, porta dei benefici: eviterebbe – dicono – attenzioni indesiderate, nonché il rischio di «oggettivazi

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