De Gregori, classici rivisitati in «Vivavoce»
Champions league, pallanuoto e basket: per giocare contro la Vivavoce di Francesco De Gregori c’era la fila ieri sera. Peccato perché l’intenso show del Principe avrebbe meritato un pubblico più folto dei 1.300 spettatori circa arrivati al Pala Banco di Brescia. Giacca scura, camicia in tono, cappello e scarpe a punta: il cantautore romano si è presentato in una nuova veste musicale, con riletture divertite cariche di verve dei classici di una carriera che ha attraversato la storia d’Italia. Atlantide, Bellamore, Il canto delle sirene, Generale, Alice, La donna cannone: c’è l’imbarazzo della scelta e il pubblico gradisce, mentre tutto sgorga fluido, pulito e accattivante. Merito anche di una grande banda, il Degre la chiama così, capitanata dal basso di Guido Guglielminetti - produttore dell’album in studio - con Paolo Giovenchi e Lucio Bardi alle chitarre, Alessandro Valle (pedal steel e mandolino), Alessandro Arianti (piano e hammond), Stefano Parenti (batteria), Giorgio Tebaldi, Giancarlo Romani, Stefano Ribeca (fiati), Elena Cirillo (violino e cori).
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