Cultura

David di Donatello, «La Pazza gioia» di Virzì asso pigliatutto

A «La Pazza gioia» di Virzì tre dei David più prestigiosi: miglior film, miglior regista e miglior attrice con Valeria Bruni Tedeschi
  • David di Donatello, La Pazza Gioia vince tutto
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A sbancare, alla fine, è Paolo Virzì, classe 1964, che si porta a casa con la fuga al femminile di La Pazza Gioia il David di Donatello 2017 come miglior film e quello della regia, i due premi più prestigiosi. A questi si aggiunge il David per la miglior attrice andato a Valeria Bruni Tedeschi e ancora scenografia e acconciatura. E questo in una serata simil-Oscar resa ancora più brillante dalla conduzione ironica e con piccoli intelligenti colpi bassi di Alessandro Cattelan e dalla presenza di Roberto Benigni accolto da una lunga standing ovation.

A Indivisibili di Edoardo De Angelis, classe 1978, unico a correre con 17 candidature come Virzì, tanti premi tecnici come costumista, musicista e canzone originale (entrambi andati ad Enzo Avitabile), ma anche il prestigioso David come miglior attrice non protagonista (Antonia Truppo), sceneggiatura e produttore. Da Virzì arriva un ringraziamento soprattutto «alle donne, agli psichiatri e a chi lavora nei luoghi della salute mentale che abbiamo disturbato».

L'adrenalinico Veloce come il vento di Matteo Rovere, che aveva 16 candidature, si porta a casa il David al miglior attore Stefano Accorsi (fortemente favorito già alla vigilia) e fa incetta di premi tecnici: fotografia, trucco, montaggio, suono ed effetti digitali. Grande sconfitto Fai bei sogni di Marco Bellocchio che aveva ben dieci candidature, tra cui quella di Valerio Mastandrea come miglior attore che invece si ritrova a vincere con Fiore di Claudio Giovannesi, ma come attore non protagonista.

L'eterogeneo gruppo di naufraghi sbarcati all'Asinara di La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu ottiene il meritato premio alla sceneggiatura, mentre a Pif e al suo In guerra per amore va il David giovani. 

In questa edizione dei David, la prima senza lo storico presidente dell'Accademia del cinema Gian Luigi Rondi, che si è svolta negli Studi De Paolis di via Tiburtina a Roma, la più lunga standing ovation è stata per Roberto Benigni, il quale ribadisce «che il cinema italiano è il più grande del mondo» e dedica il premio alla sua Nicoletta Braschi, mentre il ringraziamento più lungo è sicuramente quello fatto da Valeria Bruni Tedeschi che ringrazia, tra emozione e risate, praticamente tutti e, alla fine, anche la «sua povera psicanalista».

Momento musical melanconico, Across the universe dei Beatles cantata da Manuel Agnelli degli Afterhours mentre scorrono le immagini di un memorial con gli scomparsi di quest'anno nel mondo del cinema. Passano sullo schermo le immagini di Anna Marchesini, Gian Luigi Rondi, Corrado Farina, Dario Fo, la giornalista Maria Pia Fusco, Pasquale Squitieri, Tomas Milian e Giorgio Capitani. E un pizzico di commozione quando Valerio Mastandrea dedica il suo David allo scomparso Josciua Algeri, il rapper e attore del film Fiore.

Puro divertimento, infine, il filmato di Maccio Capatonda ed Herbert Ballerina che si cimentano in un corto dal titolo Montatore gelosone, ovvero le difficoltà ad avere veri rapporti sessuali, almeno al cinema, se hai il montatore-contro alla moviola.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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