Cultura

Dalla sopravvivenza alla convivenza: «Un patto per il futuro» in edicola con il GdB

La Redazione Web
Dal 5 settembre il volume di Giovanni Maria Flick è in edicola con il Giornale di Brescia a 12.90 euro, più il quotidiano
Il libro «Un patto per il futuro» di Giovanni Maria Flick
Il libro «Un patto per il futuro» di Giovanni Maria Flick
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Una bussola, «Un patto per il futuro». Dal 5 settembre il libro di Giovanni Maria Flick (Il Sole 24 Ore; pp. 191) è in edicola con il Giornale di Brescia a 12.90 euro, più il prezzo del quotidiano. Il volume vuole essere un contributo prezioso e vitale per navigare verso un futuro più sostenibile, guidati dai valori costituzionali che promuovono l’innovazione e il progresso sociale.

Il libro

La Costituzione italiana è centrale e rilevante, soprattutto in tempi di crisi, perché evidenzia la necessità di affrontare il presente e di trovare strumenti per la sopravvivenza umana. La recente riforma degli articoli 9 e 41 sottolinea l’importanza della sostenibilità per l’ambiente e la persona, valorizzando la cultura come elemento dinamico e fondamentale. Le sfide del presente per prepararci al futuro, da quella dell’energia pulita a quella dell’intelligenza artificiale, richiedono un equilibrio culturale che valorizzi il passato e la memoria per progettare un futuro sostenibile e umano.

È proprio il senso di inquietudine per la crisi che la specie umana sta vivendo ad aver stimolato le riflessioni dell’autore contenute nel libro. Rielaborando letture, relazioni per convegni e seminari, interviste e articoli Giovanni Maria Flick ha analizzato il presente, che pone l’umanità di fronte alla necessità di trovare gli strumenti per «sopravvivere», non più solo per vivere e progredire, e ricercato quelle che possono essere le vie d’uscita alla precaria condizione di «sopravvivenza» umana.

L’autore

Giovanni Maria Flick è nato a Ciriè (Torino) nel 1940 e vive a Roma. Dopo la laurea in Giurisprudenza a 23 anni intraprende la carriera di magistrato. Nel 1976 lascia la magistratura per la cattedra di Diritto penale e la carriera di avvocato penalista. Le interrompe entrambe nel 1996 con la nomina a Ministro della Giustizia nel governo Prodi I. Del febbraio del 2000 la nomina a giudice della Corte costituzionale, che ha presieduto nel 2008.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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