Cultura

Dal maestro Manzi all'Inno di Mameli, editoriali Rai firmati GdB

Dal 4 al 10 dicembre sarà Nunzia Vallini, direttore del GdB, a curare i videoeditoriali de Il giorno e la Storia su Rai Cultura
Nunzia Vallini, direttore del GdB, a "Il Giorno e la Storia" di Rai Cultura - © www.giornaledibrescia.it
Nunzia Vallini, direttore del GdB, a "Il Giorno e la Storia" di Rai Cultura - © www.giornaledibrescia.it
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Vent’anni senza Alberto Manzi, l’uomo che con “Non è mai troppo tardi”, in onda fra il 1959 e il 1968, contribuì alla lotta all’analfabetismo in Italia. Parte dal ricordo di questo personaggio “mitico” della tv italiana, morto il 4 dicembre 1997, il commento delle ricorrenze della settimana da lunedì 4 a domenica 10 dicembre di Nunzia Vallini, direttore del Giornale di Brescia ed editorialista per “Il giorno e la Storia”, il programma di Rai Cultura in onda tutti i giorni a mezzanotte e in replica alle 5.30, 08.30, 11.30, 14 e alle 20.10 su Rai Storia (canale 54 del digitale terrestre).

Martedì 5 dicembre il commento è dedicato alla nascita la nascita, il 5 dicembre 1963, del governo Moro con la partecipazione diretta dei socialisti, che tornano al governo dopo diciassette anni, mentre mercoledì 6 dicembre il ricordo va a Gian Maria Volonté, morto in Grecia, il 6 dicembre 1994, sul set del film di Theodoro Angelopulos, “Lo sguardo di Ulisse”. Nato a Milano, il 9 aprile 1933, Volontè si diploma a Roma nel 1957 all'Accademia d'Arte Drammatica. Volto del cinema italiano d'impegno sociale e politico degli anni Settanta, è memorabile, tra le altre, la sua interpretazione ne “La classe operaia va in paradiso”.

Giovedì 7 dicembre, obiettivo su un evento epocale di trent’anni fa: il 7 dicembre 1987 Mikhail Gorbaciov raggiunge Washington per un vertice con il presidente Ronald Reagan che segnerà la fine dell’era degli euromissili. In breve, gli Stati Uniti sono travolti dalla “Gorby-mania”.

Un altro evento è protagonista del commento di Nunzia Vallini per venerdì 8 dicembre: la chiusura, nel 1965, del Concilio ecumenico Vaticano II, voluto da Papa Giovanni XXIII. Tocca a Paolo VI concluderlo. Dopo  l’ultima seduta pubblica il papa indirizza otto messaggi al mondo: ai padri conciliari, ai governanti, agli intellettuali, agli artisti, alle donne, ai lavoratori, ai poveri e agli ammalati, ai giovani.

Atra data importante quella di sabato 9 dicembre: nello stesso giorno viene approvata la legge 903 sulla “parità di trattamento tra uomini e donne”. Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 17 dicembre 1977, è uno storico passo avanti, fortemente voluto da Tina Anselmi, ministro del Lavoro e primo ministro donna della storia repubblicana.

La settimana del direttore del Giornale di Brescia a “Il giorno e la Storia” si chiude domenica 10 dicembre con il ricordo del 10 dicembre 1847 quando a Genova viene eseguito per la prima volta “Il canto degli italiani” di Goffredo Mameli, che diverrà l’inno nazionale della repubblica italiana nel 1946, ma dovrà attendere più di settant’anni per diventare – nel novembre 2017 – l’inno nazionale “ufficiale”.

Già lo scorso aprile, il direttore Nunzia Vallini era stata chiamata a commentare alcune delle principali ricorrenze del momento nella trasmissione di Rai Cultura.

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