Cultura

Dagli Usa la band metal che è risorta dalle sue ceneri

L'esibizione degli Exodus questa sera alla festa di Radio Onda d'Urto in via Serenissima
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Sono risorti più volte dalle loro ceneri. E nonostante i frequenti cambi di formazione, gli scioglimenti, i rancori, le defezioni e i «furti» da parte di altre realtà seminali del metal - oltre che le crisi estemporanee di un genere che ha vissuto il suo momento migliore a cavallo tra gli ’80 e i ’90 -, continuano dopo oltre trent’anni di attività intermittente a portare il verbo del thrash-metal lungo le strade del mondo: fedeli, in questo, al loro biblico nome, Exodus.
 
Gli Exodus (si esibiscono stasera sul palco principale della Festa di Radio Onda d’Urto di via Serenissima: si entra dalle 19 con sottoscrizione di 10 euro) sono una band californiana che si è ricavata un posto non disprezzabile all’interno della scena heavy internazionale. Alfieri precoci di quello che - a posteriori - sarebbe stato definito appunto thrash o speed-metal.
 
Al traguardo del 36esimo anno di carriera - il quintetto di San Francisco è arrivato con una fama quasi intatta di live band di buona qualità; non sono magari troppe le hit che tutti ricordano (in fondo, quella è una caratteristica del genere stesso), ma è certo che la carica di energia che gli Exodus sanno tuttora sprigionare li rende un’attrazione da non perdere, impreziosita dal recente ritorno del cantante Steve Souza, il più talentuoso tra i molti che hanno gestito il microfono nella storia del complesso.
 
L’attuale line-up presenta - accanto ai già citati Holt e Souza - Lee Altus all’altra chitarra, Jack Gibson al basso e Tom Hunting (unico tra i fondatori) alla batteria. Ad aprire la serata, intorno alle 21, due gruppi spalla: The Eversin e Blackmail Of Murder.

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